«In Valle d’Aosta la violenza sulle donne è meno diffusa rispetto ad altre regioni»
A La piaga della violenza sulle donne in Valle d’Aosta è grave come nel resto d’Italia? Come combatterla?
Lorenzo Uberti: «Penso che per fortuna in Valle d’Aosta il fenomeno sia molto limitato rispetto alle terribili notizie che ogni giorno sentiamo dai notiziari a livello nazionale. Un fenomeno drammatico che negli ultimo anni ha visto moltiplicarsi i casi in tutta Italia. Purtroppo la legge arriva tardi e peggio ancora non vi è certezza della pena per i responsabili di maltrattamente e femminicidi. Occorre lavorare sotto il profilo penale e aumentare la prevenzione».
Martino Giovanni: «Sotto questo profilo la Valle d’Aosta resta un isola felice, la violenza sulle donne è abbastanza rara rispetto alle metropoli dove purtroppo la situazione tra violenze e femminicidi ha raggiunto livelli inquietanti. Le donne vittime di maltrattamenti devono denunciare ciò che hanno subito fin dal primo episodio, altrimenti rischiano di restare intrappolate in una spirale di continue violenze».
Samuele Vitale: «In Valle d’Aosta si sono verificati casi di maltrattamenti, ma non si è mai sentito di casi gravi come quelli che avvengono, purtroppo sempre più spesso, in tante altre regioni. Infatti nel resto d’Italia, l’attenzione resta alta a causa di continue e ripetute violenze con casi di lesioni e femminicidio. Le donne devono avere il coraggio di querelare le violenze subite, questo resta l’unico modo per fermarle».
Giulia Rota: «Per fortuna la situazione in Valle d’Aosta sembra meno allarmante rispetto a tante altre realtà a livello nazionale. Ormai da troppo tempo la violenza sulle donne appare un fenomeno diffuso e inarrestabile. Occorre informare e educare fino dalle scuole primarie per cercare di formare una mentalità diversa e insegnare a rispettare le donne e a respingere ogni forma di violenza nei loro confronti».
Alessandro Olivieri: «Sinceramente in Valle d’Aosta non ho mai sentito di episodi di violenza paragonabili a ciò che accade pressoché quotidianamente in tante altre regioni italiane, sia del nord che del sud. Come debellare questa piaga che sembra senza soluzione? Repressione, prevenzione ed educazione alla legalità: questi, a mio avviso, restano gli strumenti più efficaci per arginare un fenomeno preoccupante».
Sonia Leoni: «Le donne vittime di violenza devono denunciare chi le maltratta. Però molte querele non vengono prese in considerazione o ritenute credibili, perché in genere le violenze si consumano tra le mura domestiche. Invece occorre non sottovalutare le segnalazione e in caso di riscontro diffidare il marito o la persona che provoca violenza, nonché accelerare l’iter giudiziario per infliggere una pena severa a chi si macchia di questo ignobile reato».