A Cogne i vandali dopo i ladri Raid nel complesso minerario
Sta assumendo contorni sempre più definiti il raid compiuto a Cogne nelle prime ore di venerdì scorso, 19 agosto, da quella che è stata definita la “Banda di Ferragosto”. In primo luogo l’entità del bottino, che frettolosamente qualcuno aveva stimato in poche migliaia di euro e che La Vallée Notizie aveva ipotizzato di 70mila euro, pare sia addirittura superiore ai 100mila anche perché i 4 alberghi rapinati - Bellevue, Miramonti, Sant’Orso e Du Soleil - sono in alcuni casi legati ad altre attività ricettive e di ristorazione, tanto che pure altri incassi confluivano nelle stesse casseforti.
Inoltre il “tam tam” degli albergatori nella mattinata di sabato ha segnalato il furto a Rhêmes di un’autovettura, una Fiat Punto di colore grigio metalizzato, che dalle immagini delle telecamere di Cogne sembrerebbe proprio il mezzo utilizzato dai rapinatori, a questo sempre più professionisti organizzati. E proprio per questo motivo non sarebbero mancati nei giorni precedenti al “colpo” dei sopralluoghi nei diversi alberghi, sopralluoghi neppure tanto discreti viste le domande poste con falsa indifferenza al personale. Domande che hanno insospettito, tanto da avvisare i Carabinieri della locale stazione sul fatto che in paese giravano dei “tipi strani”.
Però a quanto sembra - e i fatti darebbero ragione purtroppo a questa ipotesi - nessuna misura precauzionale è stata adottata, magari aumentando i controlli sul territorio e pattugliando il paese pure di notte. Così nelle prime ore di venerdì il capoluogo di Cogne era alla mercé dei rapinatori, che hanno potuto agire indisturbati rapinando in sequenza il Bellevue, il Sant’Orso, il Miramonti e il De Soleil prima scendere verso Aymavilles sulla strada regionale e poi sparire chissà dove.
Cogne, i vandali sono padroni del paese
Che qualcosa non funzioni nel controllo, soprattutto notturno, del paese è ormai chiaro a tutti dopo che - oltre ai furti - da giorni puntualmente dei vandali prendono di mira il Museo minerario che si trova lungo la vecchia strada di Gimillan, in quella che sembra una stupida sfida nei confronti delle forze dell’ordine. In 3 diverse notti - utilizzando pietre e pure piatti - alcune persone si sono accanite sulle finestre del fabbricato che ospitava un tempo la stazione di arrivo delle benne del minerale, ora parte del percorso di visita, mandando in frantumi quasi tutti i vetri. Inoltre nella notte di domenica scorsa è stata scassinata la porta della polveriera di Costa del Pino, poi degli estranei sono entrati nelle gallerie della miniera percorrendole sino in fondo ed aprendo la cassaforte che però non conteneva nulla. Pertanto nell’arco di 1 sola settimana il complesso minerario di Cogne ha ricevuto ben 4 visite dai vandali.
E’ certo che una situazione del genere in un paese turistico e bene organizzato come Cogne è piuttosto strana e richiederebbe un maggiore impegno nella sorveglianza, come pure dei controlli nelle ore notturne soprattutto nei periodi di alta affluenza turistica. Non erano in pochi infatti sabato sera a sorridere vedendo la pattuglia dei Carabinieri ferma in pieno centro, vicino al Municipio, forse in attesa di vedere passare qualcuno della “Banda di Ferragosto” con le casseforti sulle spalle: nella saggezza popolare si dice “chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi”.