Terremoto a Saint-Oyen: si dimettono in cinque Il Comune verso il commissariamento e il voto
Il Comune di Saint-Oyen sarà commissariato e dovrà tornare al voto, con ogni probabilità nel prossimo mese di novembre. Questo sembra l’epilogo ormai certo della crisi esplosa nel piccolo Comune della Valle del Gran San Bernardo. Già la scorsa settimana erano state depositate le dimissioni del vicesindaco Piero Lutzu, seguite a stretto giro da quelle dell’assessore allo Sport e alle Attività produttive Mathieu Cerisey. Il “colpo di grazia” all’Amministrazione guidata dal sindaco Natalino Proment è arrivato martedì scorso, 17 agosto, durante una riunione informale del Consiglio, convocata proprio per discutere della crisi: in quella sede, hanno comunicato la propria decisione di dimettersi anche i consiglieri Silvia Balagna, Patrick Sacchetto e Alessio Desandré. Degli 11 consiglieri eletti dopo le elezioni del 2020 (ora 10 perché Alberto Collé non faceva già più parte dell’assemblea), ne rimarrebbero quindi in carica 5, meno della metà: un fatto che, per legge, causerebbe la decadenza del Consiglio comunale. Il condizionale è dovuto al fatto che - mentre Silvia Balagna ha già formalizzato la propria decisione - Patrick Sacchetto e Alessio Desandré non lo hanno ancora fatto. Ma lo faranno martedì, per lasciare il tempo alla Giunta - spiega Mathieu Cerisey «di approvare 2 deliberazioni urgenti, prima dell’inevitabile decadenza».
A causare la spaccatura dell’assemblea sarebbero stati dei dissidi interni, aggravatisi fino a diventare insanabili. Eppure all’inizio l’accordo pareva essere saldo, con la volontà di Natalino Proment di cedere la fusciacca al suo vice Piero Lutzu a metà legislatura, ovvero proprio tra pochi mesi. Ora, però, nessuno ha tanta voglia di parlare. I dimissionari affidano a un brevissimo comunicato le motivazioni della loro scelta: «Nonostante vada dato merito al gruppo consiliare di questa legislatura per aver operato in modo spesso positivo, portando a termine alcuni punti del programma, si è arrivati a un punto in cui i rapporti non si sono più dimostrati costruttivi e le visioni in merito alle azioni future si sono evidenziate come divergenti. Per questo alcuni membri del Consiglio hanno ritenuto più corretto e responsabile fare un passo indietro».
«Ad oggi non sono ancora state depositate le dimissioni di tutti e 5 i consiglieri che farebbero decadere il Consiglio, quindi non ho dichiarazioni da fare. - commenta il sindaco Natalino Proment, al suo terzo mandato da primo cittadino, che non riesce tuttavia a nascondere l’amarezza - Se le dimissioni verranno formalizzate, il Comune sarà commissariato e si andrà alle elezioni, che sarebbero a novembre (verosimilmente insieme a Valsavarenche ndr). Ci sono state divergenze tra noi, qualcosa non è nato bene all’inizio e si è portato avanti… Piero Lutzu, nella sua lettera, parla di “motivazioni personali”. L’amarezza c’è sicuramente: non è bello né per me, né per il Consiglio comunale, né per il paese di Saint-Oyen».
«Non esiste la “famiglia del Mulino Bianco”, tutti i gruppi possono avere dei problemi. Se fosse rimasto un numero di consiglieri sufficiente, sarei stata dell’idea di andare avanti. - commenta dal canto suo l’assessore Edy Desandré, la più votata con 41 preferenze alle elezioni del 2020, su 135 votanti (e 191 elettori complessivi) - Certo, è uno choc, una situazione che mette tristezza. E personalmente, dopo quello che è successo, io non mi ricandiderò più».