Dopo la settimana delle frane: «Tutto è prevedibile»
Dopo i danni causati dalle recenti frane della Val Ferret e di Oyace-Bionaz, causate da improvvisi temporali dopo un lungo periodo di siccità, arrivano puntuali le polemiche: quali sono le cause? Questi disastri potevano essere previsti ed evitati?
Ory Danieli: «Si potevano sicuramente prevedere con largo anticipo e in alcuni casi a mio avviso i danni potevano essere contenuti, siamo sempre di fronte agli stessi errori come nel 2000 nel frattempo però i torrenti potevano essere ripuliti e disboscare lungo i corsi d’acqua».
Federico Scalise: «Con la tecnologia che abbiamo oggi questi disastri naturali erano prevedibili, però diventa difficile intervenire perché la portata degli eventi naturali era davvero molto notevole: impossibile quindi frenare la furia di frane di centinaia di metri cubi di portata».
Andrea Argese: «Vivo a Courmayeur e purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con i danni all’acquedotto provocato dalla frana nella Val Ferret. Si poteva prevedere visto il caldo e i disastri precedenti, però limitare i danni indubbiamente è impossibile».
Claudia Moris: «Le forze della natura sfuggono al controllo dell’uomo, i disastri erano prevedibili, già alcuni giorni prima si era parlato di rischio di distacco dalla Val Ferret, meno prevedibile invece il disastro di Bionaz e Oyace che ha colto tutti di sorpresa».
René Pernettaz: «Tutto era prevedibile e si potevano anche limitare i danni con l’ausilio di invasi e gabbie costruite a monte per evitare che le frane arrivino a valle e facciano tutti quei danni. Eppure siamo lontani anni luce dal discorso prevenzione in molte zone della regione».
Marina Anokhina: «Oggi possiamo contare sulla presenza di satelliti a monitoraggio costante ed osservazione e evoluzione di fenomeni atmosferici, inclusi i nubifragi e i movimenti franosi. Per questo era tutto prevedibile, però quando la natura decide di colpire è impossibile avere il controllo della situazione».