Ondata di furti negli alberghi, la “Banda di Ferragosto” colpisce 12 volte: tra le vittime anche il Bellevue di Cogne
La «Banda di Ferragosto» ha festeggiato l’Ascensione dell’Assunta svaligiando almeno dodici alberghi e chiudendo la sua settimana di «vacanza» in Valle d’Aosta con tre colpi memorabili, assaltando durante le prime ore di ieri, venerdì, altrettanti gioielli dell’ospitalità turistica della nostra regione, come i famosi alberghi Bellevue, Miramonti e Sant’Orso di Cogne, ai quali si aggiunto il Meublé Du Soleil.
Tutto ciò è accaduto in modo incredibile, nel senso che la banda, sicuramente molto bene informata e pure armata, come sembrerebbe dai filmati di sorveglianza, ha agito in maniera totalmente indisturbata. Probabilmente ha fatto prima irruzione all’Hotel Bellevue scardinando la cassaforte che si trova nell’angolo del ricevimento, poi attraverso il prato di Sant’Orso ha raggiunto proprio l’Hotel Sant’Orso dove forzando la porta del ristorante ha individuato la cassaforte nell’ufficio della direzione asportandola, quindi ha continuato la “gita” all’Albergo Miramonti sparendo nel nulla con una delle loro cassaforti, perché l’altra murata al pavimento non sono riusciti ad asportarla. Poi vista la vicinanza - si trovavano in via Cavagnet, la strada di accesso al capoluogo - hanno fatto “tappa” al Du Soleil per non farsi mancare nulla. Dalle voci il bottino sarebbe ingente, considerati i giorni successivi al Ferragosto. Qualcuno parla di parecchio contante, stimato in quasi ottantamila euro, più altri valori e le verifiche sono in corso.
Inoltre a Cogne i gestori dei quattro alberghi, i loro dipendenti e l’intera popolazione hanno preso atto - sicuramente con sorpresa - di quanto le loro attività e le loro case siano alla mercè dei delinquenti, malgrado la presenza della locale caserma dei Carabinieri. L’interrogativo comune è come, in un periodo di altissima stagione, nessuno abbia visto nulla? Eppure trasportare le due cassaforti del Sant’Orso e del Miramonti non deve essere stata un’operazione semplice e un furgone doveva attendere i malviventi proprio in via Cavagnet, pronto a partire verso il fondo valle.
Comunque la «Banda di Ferragosto» a questo punto potrebbe avere concluso le sue «vacanze» a Cogne visto il clamore mediatico della vicenda, dopo tuttavia avere fatto visita a otto strutture di Ayas. I furti sono iniziati alle prime ore di lunedì 15 e conclusi nella notte di giovedì 18: quindi per quattro giorni consecutivi i rapinatori hanno fatto quello che volevano.
I ladri hanno colpito gli alberghi Castor, Breithorn, Au Charmant Petit Lac, Aiglon e Bellevue a Champoluc, Genzianella a Saint-Jacques, Punta Zerbion a Corbet, Clocher a Antagnod. Lo schema è stato sempre lo stesso, sono entrati nelle strutture dopo la mezzanotte e in alcuni casi sono scappati a mani vuote, infastiditi dai titolari che si erano accorti di strani movimenti nei loro alberghi. Esistono anche dei video che riprendono due malviventi incappucciati.
Però a quanto pare a Ayas il bottino non sembra essere ingente, come spiega Elena Becquet, referente Adava del comprensorio: «Avevamo sentito di furti analoghi nelle valli vicine, ad Alagna e a Gressoney, quindi aspettavamo che arrivassero anche qui. E allora tutti abbiamo cominciato a portarci gli incassi a casa». Quello che è incredibile comunque rimane il fatto che dopo le prime denunce i ladri abbiano continuato imperterriti per altre tre notti a forzare porte e a cercare denaro. «Dopo una certa ora alla caserma dei Carabinieri di Brusson non c’è più nessuno, dovrebbero arrivare da Nus. Troppo lontano.» dice sconsolata Elena Becquet: «Ora concludiamo questa settimana di forte lavoro, dopodichè organizzeremo una riunione per vedere il da farsi».
Se nella Valle d’Ayas il tam tam sui furti arrivato da Alagna e da Gressoney ha funzionato egregiamente, purtroppo a Cogne non è successo altrettanto ed i ladri hanno colpito pesantemente. «Sono esterrefatto - commenta Filippo Gérard, titolare del Sant’Orso e presidente dell’Adava - della superficialità dei Carabinieri. Ma come? Si verificano otto furti consecutivi a Ayas in alberghi e la nostra associazione di categoria neppure viene avvisata dai Carabinieri, che ne sono al corrente, in modo a sua volta da informare tutti i soci del concreto pericolo? Dando pubblicità alla cosa molto probabilmente i ladri avrebbero rinunciato a continuare a rubare in Valle d’Aosta, invece non è stato fatto nulla. E’ una cosa da non credere.»
Parole dure che però rendono bene l’idea di un territorio ormai abbandonato a se stesso, dove la notte appartiene ai malfattori. Mai prima d’ora dodici alberghi erano stati derubati nell’arco di cinque giorni, con un’operazione pianificata nei dettagli da professionisti che si sono fatti beffe dei sistemi e delle telecamere di vigilanza, proprio mentre - ironia della sorte - il Comando dell’Arma salutava con tanto di cerimonia pubblica l’arrivo di ventuno nuovi militari da assegnare a quelle stazioni che, quando il buio arriva, spengono le luci e lasciano i nostri paesi in balia dei delinquenti.