Siccità negli alpeggi: verso la désarpa anticipata

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I ghiacciai si stanno ritirando in Valle d’Aosta come in altre parti dell’arco alpino. Le sorgenti scarseggiano d’acqua, molte sono già a secco. I pascoli sono color terra di Siena e dove, più a valle, si è fatto il primo taglio di fieno, sarà pressoché impossibile farne un secondo.

Siamo solo a metà agosto e tutto questo porterà alla désarpa anticipata per molte mandrie. La produzione di latte in alta quota ha già subito una certa flessione, che si ripercuote sul numero di forme di fontina d’alpeggio.

Intanto, gli uffici regionali competenti in materia di zootecnia stanno cercando di trovare una soluzione al problema, uno su tutti proporre deroghe ai vincoli previsti dagli aiuti alla gestione dei pascoli e alla monticazione.

«Siamo messi molto male con l’acqua. - dice Claudia Vallomy, conduttrice dell’alpeggio Mont Milian a Perloz - Per mungere le mucche abbiamo portato in alpeggio il generatore a benzina. La centralina, infatti, serve solo per fornirci corrente elettrica in casa e in stalla. Dove il prato è pascolato, non cresce più niente. Troppo secco, bruciato. Per il momento riusciamo comunque a fare mangiare erba alle nostre mucche dove ancora non hanno brucato, ma se non piove nelle prossime due settimane dovremo tornare a fondovalle prima del tempo. Anche per noi, quindi, si prospetta una désarpa molto anticipata rispetto l’anno scorso quando invece siamo scesi il 9 ottobre. Per il momento andiamo avanti giorno per giorno!».

«Il problema della siccità è generalizzato in tutta la Valle d’Aosta. - riflette Riccardo Vevey dell’alpeggio By di Farinet, situato nella conca di By a Ollomont - In linea di massima dovremo anticipare la désarpa, nonostante il nostro alpeggio si trovi in una zona dove ancora un po’ d’acqua l’abbiamo a disposizione. Fino a quando? La pioggia darebbe a noi e a tutti gli alpeggi un po’ più di respiro. Non sappiamo però cosa troveremo a fondovalle, perché questa siccità non ha preso di mira solo l’alta quota. E basta guardarsi intorno per capire quali conti dovranno fare gli allevatori alla fine dell’estate!».

Dall’alpeggio Gran Alpe di Valgrisenche dice la sua anche Enzo Praz: «Quest’anno, la siccità è un problema diffuso nella regione, l’erba matura non aiuta le mucche a fare latte, ciò significa una minore produzione di forme di Fontina. Ultimamente, per fare un esempio, la mia produzione è stata di due forme al giorno in meno rispetto l’anno scorso. Ci vorrebbero temporali ogni giorno per ridare vigore ai pascoli ed erba fresca alle mucche. Avendo a disposizione cinque tramuti, per il momento sento un po’ meno di altri il problema, ma bisogna pensare alle prossime settimane. Con la speranza di non dover fare ritorno a casa, a Charvensod, prima del previsto!».

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