Linea Ivrea-Aosta, scintille sull’elettrificazione
La Giunta regionale della Valle d’Aosta ha espresso giovedì scorso, 11 agosto, l’assenso per il perfezionamento dell’intesa tra Stato e Regione sul progetto definitivo dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta, proposto da Rete Ferroviaria Italiana, condizionandolo al recepimento delle prescrizioni e condizioni indicate dalle varie strutture regionali interessate. Nella deliberazione approvata si richiamano anche i pareri elaborati dai Comuni valdostani coinvolti. «Il progetto, che riveste un’importanza strategica non solo per la Valle d’Aosta ma anche per il Piemonte, prosegue il proprio iter secondo le previsioni. - dichiara il presidente della Regione Erik Lavevaz - Con l’approvazione in questione viene ribadita la necessità di questa opera, così come definita nel progetto Rfi; l’imprescindibile completamento dell’elettrificazione, senza alcuna interruzione, consentirà di connettere finalmente la Valle d’Aosta alla rete ferroviaria elettrificata italiana e di utilizzare treni elettrici più capienti introducendo una sostanziale e irrinunciabile miglioria del servizio di trasporto. Si tratta di un intervento complesso e articolato che necessita di una larga condivisione e che si potrà arricchire del dialogo con la Regione Piemonte. Prevedo di incontrare a inizio settembre l’Assessore piemontese competente in materia di Trasporti e Infrastrutture per confrontarmi anche sulle istanze pervenute dal territorio piemontese».
Il perfezionamento dell’intesa tra Stato e Regione sul progetto definitivo fa seguito al polverone dei giorni precedenti, dopo che il Consiglio comunale di Ivrea aveva votato all’unanimità l’intenzione di dare il proprio diniego riguardo al progetto di elettrificazione delle gallerie della città. Ne era seguito un botta e risposta tra le forze politiche valdostane.
La Lega VdA: “Emerse le criticità che avevamo segnalato”Appena emersa la notizia dell’intenzione di Ivrea di dire no all’elettrificazione del tratto delle gallerie, la Lega VdA ha emesso un duro comunicato. «Abbiamo appreso che anche dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, riunitosi a Roma il 27 luglio, sarebbero emersi dubbi riguardo all'utilità dell'opera. - scrive la Lega VdA - Se qualcuno pensava di salvare i ghiacciai grazie alla linea elettrificata si sbagliava e non ha capito che soltanto il raddoppio della linea consentirebbe un vero miglioramento dei tempi di percorrenza. Non ci riteniamo né delle Cassandre né dei sabotatori, ma tutti questi rilievi erano già stati evidenziati in Consiglio regionale da almeno un anno. Ci limitiamo quindi soltanto ad osservare che, ancora una volta, qualcuno ha fatto i conti senza l'oste. Un'abitudine pericolosa, tipica della peggior sinistra. La china intrapresa da questo progetto, che parte decisamente in salita e rischia di accumulare ritardi paurosi, con il rischio di non completare il cantiere entro il 2026 e perdere quindi 146 milioni del Pnrr, ovvero la fetta più grossa destinata alla Valle d'Aosta, ricalca esattamente le criticità che il nostro gruppo consiliare ha sollevato più volte durante l'ultimo anno».
Interrogazione di Pcp in Consiglio Valle
Erika Guichardaz e Chiara Minelli del gruppo Progetto Civico Progressista hanno subito presentato un’interrogazione a risposta scritta in cui pongono al presidente della Regione Erik Lavevaz una serie di domande: «Quali osservazioni sono state presentate dalla Regione Valle d'Aosta sul progetto definitivo di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta? Quali posizioni sono state o saranno sostenute dalla Regione Valle d'Aosta nella Conferenza dei servizi sul progetto di elettrificazione? La Regione ha provveduto a comunicare tempestivamente al Comune di Ivrea, alla Regione Piemonte, al Ministero delle infrastrutture e a Rfi la sua netta contrarietà ad accorgimenti che prevedano una elettrificazione incompleta della tratta? Quali azioni sono state concordate e condotte con i parlamentari valdostani per contrastare l'opposizione alla elettrificazione della ferrovia valdostana?». Nel testo si ricorda che «nell'aprile 2021, dietro richiesta della Regione Valle d'Aosta, il progetto di elettrificazione della tratta è stato inserito nel Pnrr, e ciò consente non solo di assicurare la copertura finanziaria, ma anche di avere procedure accelerate e tempi definiti per la realizzazione dell'opera; che il progetto definitivo di elettrificazione è stato inviato a tutte le amministrazioni pubbliche interessate e che sono ormai in scadenza i tempi per la presentazione delle osservazioni; e che prossimamente ci sarà una Conferenza dei servizi per esaminare e valutare le osservazioni presentate». «L'azione della Lega è sconsiderata e contraria all'interesse dalla comunità valdostana, un'azione sabotatrice che crediamo non porterà ad alcun risultato, perché l'inserimento dell'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta nel Pnrr significa non solo il finanziamento dell'opera, ma anche l'adozione di procedure rapide e sicure per la realizzazione di un'opera considerata di interesse nazionale ed europeo. - dichiarano le stesse Chiara Minelli e Erika Guichardaz - Il progetto definitivo, di cui tanto si è dubitato, ora c'è, le osservazioni sono state in gran parte già presentate, l'istruttoria procede nei tempi programmati con l'obiettivo di concludere i lavori entro la fine del 2026. Quanto alle critiche del Comune di Ivrea, va detto che sono legittime, perché i 2 cantieri previsti in città avranno un impatto rilevante per quasi 2 anni nella parte est del territorio comunale, e si dovrà certamente cercare di mitigare il disagio all'ordinaria viabilità. Ma ad Ivrea va anche detto che non è bene fare discorsi egoistici e campanilistici. Il comune di Ivrea si è battuto per anni per l'elettrificazione della tratta Chivasso-Ivrea e nel 2006, quando la trazione elettrica è finalmente arrivata, la città ha festeggiato». «Si sono colpevolmente persi - concludono Erika Guichardaz e Chiara Minelli - 20 anni, ma non si può certo pensare che la Valle d'Aosta rimanga esclusa dall'elettrificazione e debba continuare a servirsi di treni bimodali che sono inquinanti, pochi, molto costosi e sottodimensionati, tanto da non poter servire adeguatamente l'utenza di Ivrea e Canavese, come è ben noto ai pendolari che anche recentemente hanno vigorosamente protestato».
Cgil e Cisl: “L’elettrificazione è improrogabile”
«Ecco l'ennesima provocazione della Lega VdA che sta minando il processo di crescita del sistema dei trasporti valdostano. - attaccano i sindacati Filt-Cgil e Fit-Cisl - La Lega non fa altro che creare confusione su quello che è un obiettivo improrogabile: l'elettrificazione della tratta Aosta- Ivrea. Senza l'elettrificazione della linea si rischia il collasso del sistema di trasporto su rotaia. Il costante aumento del flusso viaggiatori sta creando grandi disagi, che si sommano ai problemi che hanno i nuovi mezzi, problemi che si concretizzano in ritardi e soppressioni. Abbiamo una legge regionale approvata all'unanimità nel 2016, un accordo quadro Regione-Rfi del 2017, un Programma Strategico Interventi approvato nel 2019. Ora abbiamo i fondi del Pnrr (approvato tra l'altro anche dalla Lega al Governo a livello nazionale), da utilizzare per l'elettrificazione e lo sviluppo del trasporto ferroviario e il progetto definitivo. Non possiamo più perdere tempo. La Valle d'Aosta e tutti i cittadini hanno il diritto di avere una ferrovia moderna ed efficiente».
“Non si perdano 146 milioni”
«Ormai non stupisce più l’arroganza dei leghisti “de nos atre”, capaci solo a propinare stantii spot elettorali e nulla di più. - affondano in un comunicato Area Democratica, Adu VdA, Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle - Mai avremmo pensato, però, che avrebbero raggiunto un punto così basso nella loro modesta e inadeguata azione politica, regionale e nazionale: attraverso le loro parole di vero e proprio godimento, sperano di far perdere ben 146 milioni di euro di finanziamenti alla Valle d’Aosta, alla sua comunità, togliendo la speranza di una mobilità adeguata alle lavoratrici e ai lavoratori, agli studenti e alle studentesse e avallando, di fatto, l’isolamento della nostra Regione. Dal canto nostro, ci auguriamo che i lavori procedano così come previsti e che il lavoro portato avanti dalla deputata Elisa Tripodi e della ex assessora Chiara Minelli non venga ulteriormente minacciato dall’arroganza della Lega Valle d’Aosta, che in questi anni ha dimostrato di saper fare bene una sola cosa: non fare “arrabbiare” la maggioranza regionale autonomista, nella speranza che l’Union Valdôtaine li accolga finalmente a braccia aperte».
Il Ministero: fattibile la proposta di Ivrea
Al di là del polverone politico sollevatosi in Valle d’Aosta, la problematica messa in evidenza dal Comune di Ivrea ha già ricevuto ascolto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile. Che pare aver giudicato la proposta della città eporediese fattibile. Il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli ha chiarito che nessuno immagina di chiedere la non elettrificazione della tratta, che è pur sempre un progetto di interesse nazionale già inserito nel Pnrr, ma che da parte di Ivrea si continuerà a verificare la possibilità di evitare di intervenire sulla galleria eporediese con un cantiere che, inevitabilmente, creerebbe grandi disagi. Quell’1,15 chilometri in galleria potrebbero dunque rimanere gli unici - lungo i 53 complessivi della tratta Ivrea-Aosta - a non essere elettrificati. I treni che circoleranno dovranno però a quel punto essere i nuovi bimodali, ovvero non più quelli attuali (alimentati a diesel o elettrici) ma quelli elettrici e a batteria. La fattibilità tecnica, quindi, andrebbe valutata insieme a quella economica.
Valle d’Aosta Riparte: “Speculazioni elettorali”
Il confronto tra Sindaco di Ivrea e Ministero è stato duramente contestato mercoledì scorso, 10 agosto, dal comitato Valle d’Aosta Riparte. «Non è accettabile è che il Sindaco di Ivrea, accompagnato da parlamentari del Pd, vada al Ministero delle Infrastrutture a proporre di non elettrificare il tratto di un chilometro in galleria. - scrivono Maurizio Costalunga, Livio Dezzutto, Diego Foti, Paolo Meneghini ed Elio Riccarand - E' una proposta assurda, si elettrificherebbero 79 chilometri, ma non il chilomentro in uscita dalla città. Con la conseguenza di dover usare da Ivrea ad Aosta treni costruiti appositamente e non l'intero complesso dei treni che circolano sulla rete nazionale. Non si possono usare 110 milioni di euro di finanziamenti europei per un simile aborto. Non si può mettere in discussione un progetto di grande valenza strategica per strizzare l'occhio ad un pugno di elettori. Giusto ridurre i tempi dei cantieri che possono produrre disagi sulla viabilità, giusto prevedere alcune compensazioni per la città di Ivrea. Ma l'elettrificazione va realizzata per tutti gli 80 chilometri del percorso. E' ora che la Regione Valle d'Aosta dia un segnale di vita e faccia sentire la voce della comunità valdostana».