A Châtillon si celebrano i funerali del professor Gian Luigi Benso
Per tutti era “il prof” Gian Luigi Benso, Gionni, che ha insegnato francese alle scuole medie Abbé Prosper Duc di Châtillon per 30 anni. E’ mancato all’affetto della famiglia e dei suoi concittadini domenica scorsa, 7 agosto, all’Ospedale Beauregard di Aosta, dove era stato ricoverato in seguito a una frattura del femore. Il funerale si celebra oggi, sabato 13, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Châtillon. Lascia la moglie Nirvana Crema e due figlie: Chiara Benso e Rossella Benso, avuta da un precedente matrimonio.
Era nato l’8 ottobre 1937 a La Salle da Melanie Jacquemod di La Thuile e Camillo Benso di Mondovì. Aveva un fratello, mancato a sua volta tre mesi fa, Giorgio Benso. Aveva frequentato le scuole elementari e medie in Valle d’Aosta, per poi diplomarsi al Liceo classico di Mondovì e iscriversi alla facoltà di giurisprudenza a Torino. Dopo la laurea a Urbino, è tornato in Valle d’Aosta, dove ha prestato il servizio di leva alla Scuola Allievi Ufficiali di Aosta. Dopo il militare, ha iniziato a lavorare, prima nel settore immobiliare per una società svizzera a La Thuile, poi in Piemonte per un’azienda di impianti di risalita. In seguito al concorso per l’insegnamento, è stato assunto nella scuola media di Châtillon, dove è rimasto dall’inizio degli anni Settanta fino alla pensione nel 2000. La collega Pier Carla Vaudagnotto, insegnante nella stessa istituzione scolastica, lo ricorda come «un collega importante per noi giovani, sempre aggiornato, competente e simpatico, che riusciva a sdrammatizzare e a dare consigli anche nelle difficoltà». Ha insegnato francese a diverse generazioni di studenti, avvicinandoli anche alla “civilisation valdôtaine” e all’amore per l’ambiente, le tradizioni e la geografia locali. La passione per la montagna e per il territorio si è espressa nel suo impegno sessantennale, dal 1961 in poi, per il Club Alpino Italiano, di cui era guida e presidente onorario, prima nella sezione di Verrès, poi in quella di Châtillon. Oltre che per l’impegno negli Alpini, nel Cai e nella scuola, Luigi sarà sempre ricordato per la sua passione per le barzellette, per la voglia di intrattenere e intrattenersi con gli amici e per la sua loquacità.