Il gran rifiuto di Albert Lanièce: «Torno a fare il medico». Il bilancio dell’attività al senato
«Non mi ricandido». Lo conferma il senatore Albert Lanièce dell’Union Valdôtaine, al termine della conferenza stampa convocata giovedì scorso, 11 agosto, per fare il punto sulla sua attività nell'ultima legislatura. «Tre giorni fa, sono stato ulteriormente sollecitato dalla totalità del Comité Fédéral dell'Uv di ripensare alla mia ricandidatura, alla luce anche della mia esperienza. Ho accettato per il rispetto verso la presidente di pensarci ancora due giorni. Ci ho pensato molto» ha aggiunto.
Albert Lanièce ricorda che «già qualche settimana fa ho detto che non avrei più partecipato a questa competizione elettorale, ritenendo che 15 anni di esperienza mia fosse un impegno importante». Prima di nove anni da senatore, Albert Lanièce era stato assessore regionale alla Sanità. «Adesso per tutta una serie di motivazioni personali e professionali desidero tornare alla mia attività di medico».
Nove anni in Senato, con sei diversi governi. Una pandemia, una crisi economica causata anche dall'invasione russa in Ucraina. Il senatore Albert Lanièce, vicepresidente del gruppo Per le Autonomie di Palazzo Madama, ha tracciato quindi il bilancio del suo mandato. «È stata una legislatura difficile, caratterizzata per due terzi da una crisi pandemica che è stata nell'ultimo anno affiancata da una crisi legata alla guerra russo-ucraina» spiega. «Nel Dl Sostegni il governo ha stanziato un fondo di settecento milioni di euro, di cui venti andranno alla Valle d’Aosta. Accolto anche un ordine del giorno che prevede uno specifico ristoro per le regioni alpine».
Sempre nella legge di bilancio del 2021 è stato recepito l’accordo fra stato e regione che riduce a ottantadue milioni di euro il contributo annuale della nostra regione per il risanamento dello Stato.
«Dal 2013 al 2022 c’è stato un recupero improntate di risorse. - ha evidenziato Albert Lanièce - La Valle d’Aosta è stata anche la prima ad uscire dal patto di stabilità».
Nel decreto aiuti si è arrivati invece all’esclusione della Cva dall’applicazione della Madia.
«Risultato importante a fine legislatura, perché per Cva vuole dire possibilità di muoversi sul mercato».
Fra i disegni di legge a firma del Senatore figurano uno in materia di telemedicina, uno per l’equiparazione del trattamento pensionistico dei corpi forestali delle regioni a statuto speciale all’arma dei carabinieri e uno per la procedura di modifica dello Statuto della Valle d’Aosta, con l’inserimento della clausola dell’intesa.
Nella Commissione paritetica, che tornerà a riunirsi a settembre, rimangono i dossier sulle grandi derivazioni idriche, sull’adeguamento pensionistico per forestali e vigili del fuoco, sulla mobilità e reclutamento dei docenti del conservatorio - «ferma perché il Ministero sta preparando il decreto che potrebbe risolvere la questione» - e sui sindacati delle minoranze linguistiche.
«Il mio sostegno alle politiche internazionali è stato sempre in linea con il presidente Mario Draghi nel senso dell’atlantismo e dell’europeismo e nella condanna ferma della federazione russa per l’attacco all’Ucraina»