Alle Maisons de Judith l’evento artistico dell’estate di Courmayeur
Un doppio appuntamento premiato dal sole, con giornate meravigliose che hanno reso la Val Ferret un vero e proprio spettacolo. Così le Maisons de Judith sono tornate alla loro vocazione ormai pluriennale di centro di accoglienza della grande arte e sabato l’assaggio è stato l’inaugurazione della mostra dedicata a Vanni Cuoghi, artista genovese che vive a lavora a Milano e che sulla tracce dei taccuini di viaggio in Valle d’Aosta di Joseph William presenta sino a fine agosto un lavoro molto interessante, costituito da quadri dipinti sulla tela di jeans oppure sul rame, di composizioni metafisiche e di delicate “cartoline” valorizzate dalle loro cornici bianche dedicate esclusivamente al Monte Bianco. Opere che all’interno delle antiche Maisons trovavano veramente una collocazione ideale.
Poi domenica scorsa, 31 luglio, il pubblico è stato tanto per l’evento dell’anno in Val Ferret, cioè la presentazione nello splendido rettangolo verde da cui si gode una vista impagabile del Monte Bianco dell’installazione del “Terzo Paradiso”, realizzata in collaborazione con Michelangelo Pistoletto. Nel concepirlo appositamente per il contesto delle Maisons de Judith, il famoso artista biellese ha voluto utilizzare dei tronchi di larici caduti, recuperati in Val Ferret e poi posizionati appunto a Pra Sec, con inizialmente l’indicazione di ricoprirli di una lamina di acciaio nella parte a vista, un’ipotesi poi abbandonata in corso d’opera per legare ancora di più l’installazione con l’ambiente circostante. Ora il “Terzo Paradiso della Val Ferret” dialoga con le altre opere presenti nello spazio e in particolare con quella di Richard Nonas, il grande statunitense della land art, realizzata con i sassi recuperati dal dora di Ferret, nell’ambito di un’idea che Glorianda Cipolla sta sviluppando per gradi e che si arricchisce costantemente di nuovi elementi, tutti legati alla comprensione e al rispetto del territorio, in particolare di quello del massiccio e delle valli del Monte Bianco, sempre più a rischio.