Un disciplinare stabilirà come si deve indossare il costume di Gressoney
Una convenzione tra i Comuni di Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité per il deposito del marchio di certificazione del costume tradizionale. Il via libera da parte dell’amministrazione di Saint-Jean è arrivato nel consiglio comunale convocato dal sindaco Mattia Alliod giovedì scorso, 4 agosto.
L’iniziativa era già stata avviata della precedente amministrazione e ora è seguita da Manuela Parodi assessore all’Istruzione, alla Cultura, all’Agricoltura e al Welfare (per Gressoney-La-Trinité da Paola Rodolfo, assessore all'Istruzione, alla Cultura e alle Politiche sociali). Il marchio si chiamerà in italiano «Costume di Gressoney» e in titsch (il dialetto locale) «Greschoneyer Tracht». Il Comune capofila della convenzione è Gressoney-La-Trinité. I costumi certificati saranno dotati di un’apposita etichetta con il simbolo di una cuffia stilizzata. Un disciplinare - allegato alla convenzione e scritto con il supporto del Centro culturale Walser e di Carla Angster, che confeziona i costumi a Gressoney - descrive dettagliatamente come deve essere confezionato e indossato l’abito.
«Il progetto è volto a tutelare il costume e a far sì che non venga utilizzato impropriamente», spiega Manuela Parodi. «Potranno fare richiesta di utilizzo del marchio sia i privati che lo possiedono, sottoponendo l’abito a un’apposita commissione, sia i produttori. La procedura è gratuita. Il vantaggio sarà quello di avere un costume conforme al disciplinare e a regola d’arte». Le etichette saranno applicate a ogni pezzo, e in particolare a vestito, camicetta, sottogonna, pettorina, grembiule, giacchino e cuffia dorata. «D’ora in poi, se qualcuno indosserà il costume in modo errato, senza grembiule per esempio o con un pezzo non conforme, glielo si potrà far notare», precisa l’Assessore. «Prima, non avendo un brevetto, qualsiasi capo poteva potenzialmente diventare costume tipico».
In consiglio comunale è stata inoltre approvata una variazione di bilancio da 42 mila euro, soldi che verrano utilizzati per l’acquisto di tre parcometri, di un’autovettura di servizio e di attrezzature ludiche per i parchi e di attrezzature sportive per il palazzetto.