Monterosa Ski: bolletta elettrica salita da 1,9 a 5,2 milioni di euro
Si alza un grido d’allarme da parte delle società che gestiscono i comprensori sciistici per l’impennata nei prezzi dell’energia elettrica e del gasolio. Rincari che potrebbero rendere insostenibile la gestione dei costi nella prossima stagione invernale. La preoccupazione è emersa dal consiglio d’amministrazione della Monterosa Ski, riunito venerdì 29 luglio scorso per approvare il piano strategico. A fronte della miglior stagione estiva di sempre per numero di accessi agli impianti - complice il caldo in pianura e in città - la spesa per l’elettricità è salita da 1,9 a 5,2 milioni di euro l’anno, mentre quella per il gasolio da 700 mila a 1 milione di euro.
«Il problema è enorme», dichiara Roberto Vicquéry, presidente della società, «anche perché il consiglio ha deciso di non aumentare le tariffe per gli skipass nella prossima stagione. Prevediamo di recuperare una parte dei minori introiti determinati dal calo dei primi ingressi registrato nella scorsa stagione invernale a causa della mancanza degli inglesi e degli accessi contingentati agli impianti per via della pandemia. Puntiamo a incrementare gli introiti di circa 1 milione di euro, che tuttavia non sarà sufficiente a controbilanciare l’aumento dei prezzi di energia e combustibile. Il bilancio della scorsa stagione sciistica aveva chiuso in utile con un più 3 per cento, a riprova dell’efficacia del sistema delle tariffe messo in atto».
I rappresentanti delle società degli impianti a fune hanno incontrato mercoledì scorso, 3 agosto, il presidente della Regione Erik Lavevaz e l’assessore Luigi Bertschy, chiedendo che la Giunta «costruisca» misure aggiuntive agli aiuti statali. La Regione aprirà un confronto con Cva e avvierà un tavolo tecnico per individuare soluzioni prima dell’inizio della stagione invernale.
Tra le altre decisioni del cda, le revisioni agli impianti finanziate dalla Regione, la realizzazione del lago artificiale per l’innevamento programmato nel comprensorio di Champorcher e l’anello mancante a Staffal, per completare il quale è stata acquistata all’asta una seggiovia dismessa da Valsavarenche (installata per la stagione 2023/24).
«A Champorcher - commenta Roberto Vicquéry - per via della difficoltà nell’approvigionamento dei materiali, si rischia di non riuscire a concludere l’opera entro giugno 2023, termine ultimo per poter accedere ai finanziamenti statali previsti dal decreto Industria 4.0, che coprirebbero il 40 per cento del costo dei lavori».