Crollo sul Cervino, il Sindaco chiude la via “normale” italiana

Crollo sul Cervino, il Sindaco chiude la via “normale” italiana
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Chiude temporaneamente il principale itinerario di salita al Cervino dal versante valdostano, dopo che martedì 2 agosto, verso le 17.30, si è staccata una frana di pietre e rocce sulla Testa del Leone, a 3.715 metri di quota, punto di passaggio per andare al Colle e alla Cresta del Leone, attraversando la via normale italiana. Alle 21 dello stesso giorno, a livello precauzionale, 13 alpinisti stranieri sono stati evacuati in elicottero. Circa 30 minuti prima del crollo, la cordata era stata vista con il binocolo dai militari della Guardia di Finanza di Cervinia, che dopo il distacco ha richiesto il sopralluogo in elicottero. Una cordata in fase di discesa era più in basso e non è stata coinvolta. «Da mercoledì 20 luglio scorso le guide alpine avevano deciso di sospendere le ascese lungo questo itinerario per il rischio di crolli legato alla siccità» precisa Laurent Nicoletta, presidente della Società Guide del Cervino. Ma, nonostante lo stop, valido anche sul versante svizzero e su alcune vie di salita sul massiccio del Monte Bianco, sono diversi gli alpinisti che si avventurano sulla Gran Becca.

Ora il sindaco di Valtournenche Jean Antoine Maquignaz ha emesso un’ordinanza di chiusura temporanea per accertare con i geologi la situazione determinatasi dopo la frana.

«L’immediata, temporanea, chiusura della via italiana del Cervino in salita e in discesa» è stata decisa «Al fine di scongiurare il pericolo per l’incolumità pubblica e dare la possibilità agli uffici competenti di disporre le necessarie verifiche del caso», si legge nel provvedimento comunale, che ricorda le «Condizioni particolarmente delicate di queste ultime settimane dovute a un importante rialzo termico» e il «Perdurare delle alte temperature, al di fuori della norma» che «È causa di distacchi di pietre dalla Testa del Leone lungo la via italiana del Cervino». La decisione è legata poi alla «Urgenza di provvedere in merito, al fine di prevenire il pericolo che minaccia l’incolumità degli alpinisti» ed è stata adottata dopo che il Sindaco ha consultato il Dipartimento di protezione civile della Regione, le guide alpine del Cervino e il Soccorso alpino Guardia di Finanza. «Qualora tornino le condizioni ottimali si riaprirà», conclude Laurent Nicoletta.

Il sindaco di Saint-Gervais chiude i rifugi del Monte Bianco

Il sindaco di Saint-Gervais Jean Marc Peillex ha disposto da ieri, venerdì 5 agosto, la chiusura dei rifugi di Tete Rousse e del Gouter, lungo la via normale al Monte Bianco più frequentata.

«Troppi candidati alla morte - dichiara il sindaco Jean Marc Peillex - o addirittura al suicidio la percorrono non ascoltando le guide alpine» che da giovedì 14 luglio non vendono più la salita visti i crolli di pietre sempre più frequenti a causa della siccità.

Solo giovedì 4 luglio erano 79 gli alpinisti al rifugio del Gouter. Mercoledì 3 il sindaco Jean Marc Peillex aveva annunciato una cauzione per chi volesse scalare il Monte Bianco da 15mila euro per eventuali spese di soccorso e sepoltura, ma ora la ritiene «Giuridicamente difficile da applicare».

Laurent Nicoletta, presidente della Società Guide del Cervino, e a sinistra la nuvola bianca sollevata dal crollo

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