Cani e gatti abbandonati, piaga che si ripresenta ogni estate
In estate si ripropone il tema degli abbandoni di cani. Quest’anno, in altre regioni, è un problema particolarmente sentito per il fenomeno che viene definito dei "cuccioli del Covid", nel senso che molte persone avevano adottato un cane per poter uscire nonostante le restrizioni e ora che le limitazioni sono state abolite se ne sbarazzano. Accade anche in Valle d'Aosta o la nostra è una situazione diversa? Lo abbiamo chiesto alla presidente dell’ Association Valdôtaine pour la Protection des Animaux - che gestisce il Canile Gattile regionale in località Croix Noire a Saint-Christophe - Edda Crosa.
«In Valle d’Aosta non abbiamo riscontrato un aumento di abbandoni di cani che erano stati adottati nel periodo del Covid per poter uscire di casa. Il fenomeno degli abbandoni è tristemente presente tutto l’anno, non solo durante la stagione estiva, e non riguarda solo i cani, ma anche i gatti. Eppure l’abbandono è anche punito dal codice penale con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, ma molti non fanno microchippare l’animale e diventa impossibile risalire al proprietario. Manca una cultura del rispetto degli animali domestici. Gli ingressi sono in linea con gli anni scorsi. Da inizio anno abbiamo recuperato 60 cani e 85 gatti, per fortuna alcuni sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Per questi animali perdere di colpo una casa e una famiglia è un grave trauma. Ci sono persone che adottano un cucciolo senza avere la cultura necessaria per gestirlo. Gli animali danno tanto affetto e molte soddisfazioni, ma non sono dei pelouche. Ogni giorno riceviamo telefonate di storie di animali che i proprietari non vogliono più perché sono considerati un peso, perché richiedono cure e attenzioni, dal cucciolo regalato al figlio che diventato adolescente che non se ne vuole più occupare, all’arrivo di un figlio, alla coppia separata che non vuole più l’animale o chi se l’è preso in carico tra lavoro, figli e casa non riesce a gestirlo, fino al piccolo batuffolo peloso che è giunto a pesare 30 chilogrammi e non riescono più a gestirlo. Per arrivare al classico caso della vacanza, quando la famiglia non vuole o non può portarlo con sé o non vuole o non può sostenere le spese per una pensione. Non sono rare infine le telefonate di eredi che ci chiedono di prenderci in carico l’animale del “caro estinto”, ma con l’eredità oltre alla casa e ai soldi passano anche i cani e i gatti del genitore. E allora cosa fanno? Li abbandonano ai margini delle piste di sci, o in una località lontana da casa o semplicemente li perdono in un bosco e non li cercano più. Ma come fai ad abbandonare un animale con cui hai vissuto? L’animale è un amico per la vita. Ci sono poi persone che non vogliono spendere i soldi per una sterilizzazione, così le femmine fanno i cuccioli che vengono poi abbandonati vicino alle aree destinate alla raccolta di rifiuti o davanti all’abitazione di persone che hanno già cani o gatti o altrove. Il problema più grave in questo momento sono i cuccioli dei gatti, nell’ultimo mese e mezzo sono arrivati in Gattile una trentina di gattini di poche settimane o appena nati e presi in cura con amore da una dipendente. Le referenti delle colonie feline fanno quello che possono con enormi sacrifici anche economici, ma penso che sia necessario attivare un task force per arginare quella che sta diventando una piaga, nessuno apparentemente vuole occuparsi dei gatti di territorio, della loro salute, del controllo delle nascite e della loro sterilizzazione. Avapa cerca di trovare una soluzione per i cani o i gatti prima che vengano abbandonati, ma non sempre è facile individuare una nuova famiglia per un animale adulto e per di più in poco tempo come vorrebbero alcuni. E poi ci dicono che nel Canile e Gattile si fanno tante storie per le adozioni. Cari signori cerchiamo, per quanto possibile, che l’adozione abbia un buon esito e cerchiamo di evitare che l’animale venga abbandonato una seconda volta».
Dati alla mano, quanti cani avete preso in carico dall'inizio dell'anno e quali sono i numeri degli abbandoni mese per mese? E quante sono le adozioni?
«Da inizio anno sono entrati 76 cani e 87 gatti e di questi sono stati restituiti ai proprietari 37 cani e 9 gatti. Da gennaio sono stati adottati 14 cani e 31 gatti, numeri in linea con quelli degli ultimi anni e una decina sono in preaffido in attesa del passaggio vero e proprio di proprietà».
Attualmente, quanti cani e quanti gatti ospitate?
«Attualmente ospitiamo 85 cani e 81 gatti, compresi 18 di proprietà di cui noi siamo solo i custodi giudiziari. La maggior parte sono cani adulti. Nei giorni scorsi abbiamo trovato 5 cuccioli di pastore che non hanno ancora 2 mesi. Anche i gatti sono per lo più adulti, alcuni hanno malattie croniche e non facilmente adottabili, e una trentina di gattini. Il Gattile è diventato una vera e propria nursery e ha costretto le operatrici ad un tour de force per svezzarli».
Come affrontate le ondate di calore per cercare di garantire il benessere di cani e gatti?
«Ogni cane ha un box singolo che è dotato di una parte coperta e una parte scoperta che è parzialmente ombreggiata. L’acqua viene cambiata ogni giorno. Quando è possibile i volontari portano i cani a sgambare lungo la Dora dove gli animali possono trovare refrigerio nell’acqua, nelle zone che non sono pericolose. Stiamo pensando anche di acquistare delle piscine rigide da mettere nei box e in alcune aree di sgambo». Quanti sono i volontari che impiegate?
«Avapa conta sulla presenza fissa di una trentina di volontari che assicurano ai cani sgambate quotidiane nelle aree antistanti il Canile e passeggiate che possono anche trasformarsi in gite, in esplorazioni di realtà nuove, in esperienze in ambito cittadino o con altri cani. Grazie a questi volontari riusciamo a garantire il benessere agli animali presenti in canile e li prepariamo ad affrontare il mondo esterno. I volontari devono frequentare un corso per apprendere le conoscenze di base necessarie per operare in modo corretto all’interno dell’ambiente del canile e le nozioni fondamentali per interagire in modo sicuro con i cani. Segue un periodo di affiancamento con volontari più esperti. Ci piacerebbe organizzare delle altre attività per i volontari per dare una mano al Canile e Gattile, ma al momento non siamo ancora riusciti a farlo».
Qual è la spesa annuale per gestire il Canile e Gattile regionale e qual è la voce che incide maggiormente sul bilancio?
«La Convenzione per la gestione della struttura per il triennio 2022-2024 prevede uno stanziamento annuo di 380.000 euro, cui si aggiungono 45.000 euro annui della Convenzione con il Celva per il servizio di cattura, mantenimento e custodia degli animali vaganti rinvenuti sul territorio ed eventualmente trasportati in Canile, quando la Polizia Locale o il Corpo Forestale non possono intervenire. La voce che incide di più è il costo dei lavoratori dipendenti, seguita dal cibo degli animali e dalle utenze. Per far funzionare la struttura ci sono 8 dipendenti che lavorano su turni, 7 giorni su 7, 2 dei quali garantiscono la reperibilità 24 ore su 24 per il recupero di animali vaganti o feriti, una nuova direttrice tecnica, che è arrivata il 20 giugno scorso, e una segretaria che consentono di tenere aperta la segreteria dal lunedì al sabato, mattino e pomeriggio, come previsto dalla Convenzione che stabilisce una serie di oneri e adempimenti a nostro carico».
Sono previsti dei lavori per migliorare la struttura e, se sì, quali e quando?
«La Regione deve completare i lavori di ristrutturazione avviati alcuni anni fa e che sono stati posticipati a causa del Covid. Dovrebbero iniziare nel 2023 e prevedono la sistemazione parziale del Gattile, la realizzazione dell’area cuccioli e una diversa allocazione di alcune zone dei box. Purtroppo la struttura è stata realizzata negli anni Novanta e dal punto di vista concettuale è vecchia, i miglioramenti che si possono fare sono limitati e non è possibile un allargamento verso altre aree esterne perché gli spazi intorno sono occupati da altri fabbricati».