E’ tornata a nuova vita la Gran Masun Ora è la casa della viticoltura di Carema
Torna a nuova vita la «Gran Masun», casaforte tardo-medievale risalente al 1404, collocata al centro della conca coltivata a viti, nel luogo in cui convergono le strade e i sentieri della Via Francigena e il Sentiero dei Vigneti a Carema.
Il sogno dell’ex sindaco del paese Giovanni Aldighieri, scomparso tre anni fa e ricordato ancora oggi in modo molto profondo dalla comunità caremese, che tanto s’industriò in prima persona per mandare in porto il recupero e la bonifica dello storico edificio, finalmente si realizza, reso possibile grazie agli interventi del progetto transfrontaliero Interreg ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, di cui è stata capofila la Città Metropolitana di Torino.
«L’occasione per questa presentazione ci è stata data dalla tappa caremese del Primo Festival della Via Francigena, che ha portato 30 pellegrini in visita del paese - ha spiegato sabato scorso, 2 luglio, il sindaco Flavio Vairos - Ci sono voluti 6 anni di interventi per riportare la Gran Masun ai suoi fasti, iniziati nel 2016 e comprensivi di opere di consolidamento, recupero e messa in sicurezza, per 900 mila euro di risorsa economica derivanti dalla Comunità Europea e in misura minore dal Comune, il tutto per rilanciare questa struttura così identificativa del nostro territorio».
La giornata di sabato 2 luglio è iniziata con una passeggiata tra i vigneti, percorrendo un tratto della via Francigena, con partenza dall’area pluriuso di via Torino e ritrovo sotto il campanile, in prossimità dello slargo adiacente alla sala dell’ex chiesetta di San Matteo, dove si è celebrato il tributo in ricordo di Giovanni Aldighieri, instancabile promotore della valorizzazione della vitivinicoltura di Carema. Qui è avvenuta la consegna ufficiale di un’autovettura per l’assistenza domiciliare e per i servizi di trasporto e visite alla sede della Croce Rossa di Settimo Vittone, dedicandola alla memoria dell’ex sindaco e concretizzando l'iniziativa delle due Unioni di Comuni «Dora Baltea» e «Mombarone», che hanno contribuito al finanziamento.
Infine, in serata, la pièce teatrale «Suris e smorfie» di Amilcare Solferini, a cura della compagnia lo Zodiaco e la «merenda sinoira» con i prodotti enogastronomici locali.
«Negli intervalli di questo programma abbiamo condotto in visita i partecipanti alla sala museale del Gran Masun» ha continuato Flavio Vairos.
«Non è stata una vera e propria inaugurazione del sito, quanto più una sorta di presa di confidenza con la nuova realtà della casaforte, che speriamo di incrementare più avanti, verso settembre e ottobre. Per utilizzare una similitudine legata al mondo del vino, abbiamo piantato una barbatella, ora speriamo che s’inerpichi presto sul pergolato».
La giornata di domenica ha visto la presenza alla Gran Masun degli attori che hanno reso possibile il concretizzarsi del progetto, con addetti ai lavori, rappresentanti della Città Metropolitana di Torino, tra questi la consigliera metropolitana Sonia Cambursano, anche sindaco di Strambino, e rappresentanti di etichette vinicole locali.
All’avvio del progetto transfrontaliero Interreg ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, nel 2017, era stato indetto un concorso d’idee per l’utilizzo del locale, affidando a una commissione di tecnici il compito di stilare la graduatoria delle proposte pervenute e la scelta della vincitrice. Oggi l’interno del museo vede sul pavimento della sala una rosa dei venti e sulle pareti e sul soffitto l’installazione dei dispositivi necessari per la diffusione multimediale. L’allestimento è stato completato con una teca contenente la stratigrafia del terreno, con un ceppo di vite autoctona e con alcune botti recuperate da vecchie cantine, restaurate e corredate di dispositivi per la diffusione dei tipici profumi del vino Carema.
«Il Comune - ha proseguito Flavio Vairos - ha promosso la ricerca e la raccolta di contenuti storici e contemporanei sulla realtà vitivinicola locale, compresi alcuni filmati, il tutto per impreziosire l’attuale spazio ecomuseale, nel quale l’esperienza di visita è squisitamente coinvolgente e i contenuti proposti accompagnano il visitatore in un percorso virtuale ideale, con possibilità, in futuro, di arricchirne la proposta assieme parimenti al recupero e alla valorizzazione degli altri 2 piani della casaforte».
La realizzazione del museo multimediale dedicato alla storia e alle peculiarità della vitivinicoltura eroica caremese va così a integrare i servizi già presenti, come l’infopoint, consentendo alla struttura di essere inserita nella Rete Museale AMI.
La Gran Masun, ora Centro per la Valorizzazione della Viticoltura e del Vino caremese, sarà aperta tutte le domeniche estive fino a ottobre, orario 9-12 e 15-19, destinata quindi a diventare emblematicamente un importante punto di ritrovo per gli amanti della viticoltura e per i pellegrini della Via Francigena, punto d’eccellenza per la conoscenza turistica del territorio.