Mario Cognein, innamorato della sua Saint-Pierre
Una giovane mamma di soli 29 anni - Maria Delfina Lale Castain - moriva abbracciando suo figlio di appena 5 anni. Quel bambino era Mario Cognein: nato il 23 novembre del 1928, con il papà Luigi conobbe presto le fatiche della vita agricola e sin da giovanissimo imparò a condurre i «mayens», gli alpeggi, poi continuò il lavoro della macelleria di famiglia.
Nel 1953 sposò Agnese Ceranto e cominciò la sua vita da imprenditore alberghiero, ristoratore. Prima però, anche se per un breve periodo, fu anche sindaco di Saint-Pierre, dal novembre del 1956 al giugno del 1957. Lasciò la fusciacca (a Edoardo Sapinet) quando iniziò la sua attività di albergatore all’Hotel Giomein a Breuil-Cervinia, poi a Ivrea, Aosta per tornare nella sua Saint-Pierre, prima nella gelateria Chez Mario e poi nella pasticceria vicina all’Hotel Chateau. Cambiava per trovare un lavoro un po’ più leggero, però ogni volta il nuovo impegno diventava più faticoso di quello precedente. Questi cambiamenti erano sempre condivisi, prima con Agnese sua moglie, poi anche con le figlie Maria Luisa - nata il 21 giugno del 1954 - e Tiziana, nata il 5 ottobre 1956. Negli anni dopo la guerra insieme ad altri giovani del paese - con la guida del maestro Carlo Poser - formò la corale e si presentarono nel 1951 alla prima edizione delle Floralies, vincendo il primo premio. La maestra Mauricine Arnod scrisse per loro una canzone intitolata «Saint-Pierre», che ebbe un grande successo, così come «Les trois amis» (Mario Cognein, Ernesto Lale Lacroix e Mario Perlasco) scritta da Ada Poser. Gli Alpini di Saint-Pierre, gruppo al quale tutti e tre appartenevano, nel calendario annuale del 2022 hanno dedicato loro la fotografia di copertina. Purtroppo tutti e tre hanno «posato lo zaino a terra» - come dicono gli alpini - in questi ultimi cinque mesi.
Mario Cognein fu anche un grande trascinatore della cantoria di Saint-Pierre fino al 1968, cantoria che prese parte ad una edizione della rassegna internazionale di canti polifonici a Loreto, portando a casa la medaglia d’argento. Proprio la cantoria lo ha ricordato in modo esemplare il giorno del funerale lunedì scorso, 4 luglio. Così come lo hanno ricordato nei loro discorsi toccanti don Gabriel Bogatu, la dottoressa Marialisa Angeli e per i numerosissimi Alpini - guidati dal vicepresidente Bruno Rollandoz - Carlo Gobbo.
Da quando nel 2015 era mancata la moglie Agnese, Mario Cognein non è più stato nella smagliante forma di prima. Negli ultimi tempi soffriva parecchio per il fatto di non riuscire più a camminare nei suoi luoghi, nella sua Saint-Pierre. È stato però amorevolmente curato e coccolato dalle figlie Maria Luisa e Tiziana, dai nipoti Giulia e Cristian con Josianne che adorava. Con i suoi generi Sandro e Alberto aveva sempre una buona parola come un grande papà. Ai suoi piccoli pronipoti - Gilles, Louis, Maria - che immancabilmente andavano ogni giorno a rendergli visita saltando sul suo letto facendogli così sparire ogni dolore, usava dire: «Ecco i miei amori». Ai suoi funerali una grandissima folla con in testa Alpini e Vigili del fuoco volontari hanno dimostrato, insieme a tanti amici, a Mario Cognein quanto era benvoluto. Mario che è mancato lo stesso giorno in cui 88 anni fa si svolgevano i funerali di sua mamma Maria Delfina Lale Castain.