Carema, apre la sala museale all’interno della Gran Masun
E’ un fine settimana importante per Carema. Oggi, sabato 2 luglio, apre infatti per la prima volta al pubblico la sala museale della Gran Masun (foto), la massiccia e imponente casaforte medievale risalente al XV secolo, oggetto di un importante lavoro di ristrutturazione e valorizzazione realizzato nell’ambito di un progetto transfrontaliero Alcotra. «E’ un primo passo. - spiega il sindaco Flavio Vairos - Non si tratta di un’inaugurazione ma di un’apertura, per cominciare a fare conoscere e vivere questo edificio, con la speranza che qualche associazione si faccia avanti per la sua futura gestione. Al momento siamo riusciti a entrare all’interno della rete museale dell’anfiteatro morenico, che garantirà l’apertura della sala ogni domenica fino al 16 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. All’interno di questo spazio, ampio circa 50 metri quadri, i visitatori sono accompagnati in un viaggio alla scoperta di Carema e della sua viticoltura. Per completare la fruizione della Gran Masun mancano ancora alcuni lavori, ma questo è un inizio importante».
L’apertura della sala multimediale si inserisce all’interno del programma del Festival della Via Francigena Canavesana. Oggi, sabato 2 luglio, alle 17 a Carema viene infatti proposta una passeggiata lungo la Via con soste alla chiesa di San Matteo e, appunto, alla Gran Masun, una pièce teatrale messa in scena dalla Compagnia Lo Zodiaco e una degustazione di prodotti tipici locali. Inoltre alle 18.30, in memoria del compianto sindaco Giovanni Aldighieri, è prevista la consegna ufficiale di un’auto di servizio alla sede della Croce Rossa di Settimo Vittone, che concretizza l’iniziativa delle 2 Unioni di Comuni Dora Baltea e Mombarone che hanno contribuito al finanziamento.
Domani, domenica 3 luglio, sempre nell’ambito del Festival, alle 15 il Cortile del Vescovado di Ivrea ospiterà la presentazione della “graphic novel” “A cinquecento anni da Taddeo”, con visite guidate al Duomo, alla tomba del Beato Taddeo McCarthy e al Deambulatorio a cura degli studenti del Liceo “Botta”.