Grandine, chicchi come palline da ping pong a Donnas Nubifragio giovedì sera, allagamenti e danni nelle vigne
La siccità sta mettendo in difficoltà diversi ambiti produttivi non solo in Valle d’Aosta. Quando però la pioggia arriva, sono guai. Diversi gli interventi dei vigili del fuoco, nella serata di giovedì scorso, 30 giugno, per via delle forti precipitazioni che si sono abbattute sulla regione. Le prime richieste di intervento sono arrivate intorno alle 21.20. A Variney, nel Comune di Gignod, a causa dell'acqua, una persona è stata soccorsa perché rimasta bloccata con la sua auto nella galleria che immette sulla strada statale 27. Nel frattempo, i vigili del fuoco professionisti e i volontari di Morgex sono intervenuti per rimuovere alcuni alberi caduti sulla strada che porta al colle San Carlo e successivamente sono stati dirottati a Morgex per uno smottamento. Molti anche gli interventi dei vigili del fuoco volontari attivati per allagamenti nei comuni di Saint-Christophe, Saint-Vincent, Saint-Pierre, Signayes, Porossan e Brusson.
Un centinaio di viti di prié blanc danneggiate, acqua e fango che hanno invaso uno dei vigneti più alti d'Europa. È successo a Morgex, in Valle d'Aosta, dove il forte temporale della notte scorsa ha creato uno smottamento che si è abbattuto con violenza sui vigneti di Lavancher, a 980 metri di altitudine, di proprietà della Cave Mont Blanc e di altri produttori della zona. «Dietro le vigne, negli anni, era stato fatto un canale di scolo per evitare che in caso di temporali acqua e detriti danneggiassero le vigne e i villaggi - spiega il presidente della Cave Mont Blanc Nicolas Bovard - ma con il temporale di ieri il materiale è fuoriuscito dal canale danneggiando un centinaio di viti e la strada delle vigne». E aggiunge: «Al momento non è ancora possibile quantificare la perdita in termini di produzione, anche se non si tratta di danni enormi, più che altro ora abbiamo i detriti in mezzo alle vigne che dovremo spostare tra tutti, mentre per la risistemazione della strada e del canale interverranno la Regione e il Comune con le loro squadre».
«Questi episodi di maltempo, sempre più frequenti e violenti, sono devastanti per le aziende agricole che in poche ore assistono alla distruzione del lavoro di mesi». A lanciare l'allarme, dopo la bomba d'acqua e la grandine che si sono abbattute sulla Valle d'Aosta, danneggiando in particolar modo frutteti, vigneti ed altre colture in Alta e Media Valle, sono il presidente della Coldiretti della Valle d'Aosta Alessio Nicoletta e il direttore Elio Gasco. «Riteniamo necessario un incremento urgente di risorse del Fondo regionale calamità e uno snellimento delle regole di accesso allo stesso». Ad essere colpiti dalla grandine sono stati, in particolare, i vigneti nella zona di Quart con chicchi di ghiaccio che hanno danneggiato i grappoli già formati e in via di maturazione. Un violento nubifragio si è abbattuto anche sui campi di Saint-Christophe, Brissogne mentre a Morgex si registrano allagamenti e smottamenti di vigneti con danni a colture delicate e pregiate.
Grandine in Bassa Valle
Una intensa grandinata ha investito nella mattinata di martedì scorso, 28 giugno, alcune zone della bassa Valle d'Aosta. Sono stati registrati dei danni, come nel caso dell'oratorio interparrocchiale di Donnas Giovanni Paolo II.
«Stamattina - si legge in un post - la grandine ha completamente distrutto la veranda dell'oratorio. Lanciamo un appello a tutte le persone di buona volontà e alle imprese ad aiutarci a ripristinarla rapidamente per continuare a garantire ai nostri bambini e ragazzi un centro estivo sereno! Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno concretamente!». Il Centro funzionale della Regione Valle d'Aosta ha emesso una allerta gialla per temporali forti e diffusi e criticità idrogeologica su tutto il territorio regionale.
«Questa mattina, chicchi grossi come palline da ping pong, hanno ricoperto per lungo tempo le strade di Donnas. - si legge in un comunicato diffuso martedì stesso dai consiglieri comunali del gruppo di opposizione "Donnas Domani" Anna Jacquemet, Fabio Marra, Jaël Bosonin, Lucia Iannuzzi - Vengono segnalati danni al settore agricolo, ai vigneti, agli alberi da frutta ed alle coltivazioni. Numerose le automobili gravemente danneggiate e danni pure ad alcune abitazioni, con finestre andate in frantumi. Chiediamo al Sindaco di Donnas che venga richiesto lo stato di calamità naturale, al fine di risarcire cittadini e istituzioni per i danni a colture (vigneti, frutteti e orti), auto, strutture pubbliche e private, e persone».
La pioggia tanto attesa quindi è arrivata, ma si è trasformata in grandine causando notevoli danni alle colture in un momento particolarmente delicato per l’inizio della raccolta dei prodotti agricoli.
«Come la siccità, questi eventi estremi, purtroppo sempre più frequenti, sono un campanello di allarme che deve indurre tutto il sistema agricolo a riflettere sull’attuazione delle misure attive e passive per la difesa delle coltivazioni che vanno dalle reti antigrandine ad un rafforzamento delle assicurazioni contro i danni causati dal maltempo» spiega Alessio Nicoletta, presidente di Coldiretti Valle d’Aosta.
«La caduta violenta della grandine con chicchi fini - continua Alessio Nicoletta - è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro».
Ad essere interessato dalle grandinate in particolare il territorio della Bassa Valle d’Aosta dove, su alcune culture particolarmente delicate, si stima anche il 100 per cento di danni. «Oltre ai frutteti, ai vigneti e alle coltivazioni orticole, anche i pascoli e le colture foraggere non usciranno indenni poiché le piante delle coltivazioni erbacee, lacerate e massacrate dai chicchi di ghiaccio, sono danneggiate in maniera irreversibile» spiega Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
Frana a Rhêmes
A seguito delle intense piogge una colata detritica ha invaso la strada regionale della Val di Rhêmes verso le 18.50 di lunedì scorso, 27 giugno.
Non sono rimaste coinvolte persone o veicoli, dalle 10 di martedì la strada è stata riaperta al transito pur essendo ancora in corso dei lavori di sistemazione.
La colata si è verificata all'altezza del corso d'acqua Torrent, a circa 600 metri da località capoluogo.