«Mancano i bidelli», i numeri delle assunzioni
Si è parlato di personale ausiliare scolastico nell’ultima seduta del Consiglio Valle con un'interpellanza illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista.
In particolare Erika Guichardaz ha sottolineato il ruolo importante dei collaboratori scolastici (bidelli) «la cui mancanza incide pesantemente sul buon funzionamento delle scuole, soprattutto nelle scuole dell'infanzia e primaria e, laddove vi sia carenza di docenti, ha risvolti negativi anche sull’attività didattica, sulla sorveglianza degli alunni e sulla sicurezza del luogo di lavoro. Interpelliamo il Governo per sapere quante sono state nell'anno scolastico 2021-2022 le assunzioni dei collaboratori e come sono state suddivise per ordini di scuola; se è vero che per il prossimo anno non è prevista l'assunzione di collaboratori negli stessi numeri di quello precedente; se l'Amministrazione intende intervenire sull'annoso problema della carenza di questa categoria di personale; come si intende procedere nel caso in cui vi siano dei plessi scolastici che non possono nemmeno garantire la sorveglianza e la sicurezza sul luogo di lavoro a causa della presenza di un solo adulto nella scuola dell'infanzia o primaria.»
Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito che «per l’anno scolastico 2021-2022, il numero complessivo di assunzioni di personale ausiliario a tempo determinato aggiuntivo è stato di 195 unità, così suddivise: 136 a tempo pieno e 18 a tempo parziale (50 per cento) nelle Istituzioni scolastiche di base (infanzia, primarie e secondarie di primo grado); 30 a tempo pieno e 2 a tempo parziale (50 per cento) nelle Istituzioni scolastiche superiori; 9 a tempo pieno nelle Istituzioni educative (Convitto regionale Chabod e Istituto regionale Gervasone). Queste assunzioni aggiuntive e straordinarie sono state effettuate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e in applicazione della legge regionale 15 del 2021, che ha finanziato la maggiore spesa. Lo stato di emergenza, deliberato dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2020 e via via prorogato, è terminato il 31 marzo e pertanto non è più possibile effettuare assunzioni aggiuntive in deroga alle piante organiche per assicurare la pulizia e l’igienizzazione degli ambienti, anche durante l’orario scolastico.»
«Non è chiaro - ha proseguito il Presidente - quale sia l’annoso problema a cui fa riferimento la consigliera, dato che non si rilevano criticità particolari sul personale ausiliario assegnato alle istituzioni scolastiche di competenza regionale. Ogni anno, in sede di programmazione delle risorse umane, si provvede alla copertura dei posti vacanti con assunzioni a tempo indeterminato mediante avviamento degli iscritti alle liste dei Centri per l’impiego, con una procedura anche semplificata.»
In merito ai plessi scolastici dell'infanzia o primaria dove è presente un solo adulto, il Presidente ha osservato che «la questione è sicuramente importante e degna di attenzione, ma al di là delle misure emergenziali messe in atto negli ultimi anni, va ricordato che la funzione “servizi ausiliari delle istituzioni scolastiche di base” è di competenza degli enti locali: bisognerà quindi fare un ragionamento con loro per affrontare il problema.»
«Si tratta di un annoso problema e ci stupiamo della non conoscenza dello stesso. Nel resto d'Italia i collaboratori scolastici sono previsti in tutti i plessi, mentre in Valle d'Aosta no - ha replicato Erika Guichardaz -. Senza la presenza di questi operatori, si pone un problema legato alla didattica, ma soprattutto un problema di sicurezza, perché spesso i docenti si trovano da soli in classe, non solo nei plessi piccoli, perché devono coprire i turni previsti nei piani di fattibilità, attivare le azioni previste nei piani d’inclusione o nei progetti di recupero e alfabetizzazione, seguire gli alunni con disabilità non coperti per intero e quindi diventa gravoso e pericoloso anche solo dover rispondere al telefono o al citofono, accompagnare i bambini al bagno o altro. Il problema deve essere affrontato con urgenza e non solo nei piccoli plessi. Oltretutto, tenendo conto dei dati dei contagi che sono attualmente in aumento, se in autunno si ritorna ad una situazione pari allo scorso anno, non saremo attrezzati per garantire la sicurezza necessaria. Sarebbe quindi opportuno prendere in mano questo dossier e cercare di dare una risposta a tutti quei docenti che devono rinunciare agli aspetti didattici per supplire ad una carenza che si sente pesantemente all'interno dei plessi.»