Il Partito Democratico punta a garantire la governabilità

Il Partito Democratico punta a garantire la governabilità
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No all’elezione diretta del Presidente della Regione, ballottaggio se nessuna coalizione supera il 50 per cento, premio di maggioranza di 23 seggi su 35, e introduzione della preferenza di genere. Sono queste le proposte del Partito Democratico, presentate mercoledì scorso, 22 giugno, nella sede di Aosta. «Tra bianco e nero noi del Pd preferiamo un grigio elegante. - commenta il segretario regionale del PD Luca Tonino - Vorremmo condividere nei prossimi mesi con le altre forze politiche presenti in Consiglio Valle questi punti, in modo da arrivare ad una riforma elettorale che deve essere ideata e stilata nelle sedi opportune. Noi non siamo contro il referendum consultivo e se venisse presentato in Consiglio lo voteremmo, ma pensiamo che sia compito delle forze elette stilare una riforma elettorale, che deve essere fatta ora e non a ridosso delle prossime elezioni».

A redigere i punti è stata una Commissione interna del Partito Democratico, coordinata dall’ex sindaco di Aosta Fulvio Centoz. Della Commissione per una valutazione sulla riforma hanno fatto parte anche Guido Piovano, Irene Deval, Jérome Romano, il consigliere comunale Paolo Tripodi, e la segretaria giovanile Sofia Colombini. «Non è una proposta di legge ma è una serie di punti per risolvere il problema della stabilità. - assicura Fulvio Centoz - Sono stato sindaco di Aosta per più di 5 anni e mi sono interfacciato con 6 Presidenti di Regione diversi, e questo non è normale. Siamo partiti dalla legge elettorale attuale pensando a delle modifiche per immaginare un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Con una maggioranza a 23 i cosiddetti “ribaltoni”, che tanto caratterizzano la politica valdostana sono molto improbabili, perché per passare dall’altra parte ci vuole il consenso di almeno 6 consiglieri, ovvero una forza politica consistente, il che non si tratterebbe più di un “mal di pancia” di qualche singolo, ma di un vero problema di governo». Il segretario Luca Tonino precisa: «Potevamo presentare una proposta di legge elettorale ma non l’abbiamo fatto. Nell’aula del Consiglio Valle il nostro gruppo elettorale conta solo 3 consiglieri e per votare una legge ci vogliono numeri numeri più consistenti, dato che questa definisce le regole del gioco. Abbiamo dunque deciso di mettere sul tavolo una serie di idee per ragionare tutti insieme, perché il problema da risolvere è quello della governabilità, ed è impensabile di tornare al voto con questa legge elettorale». In merito al referendum consultivo Luca Tonino conclude: «Non bisogna fare una guerra di religione, le regole del gioco si scrivono assieme e sul tema dell’elezione diretta del Presidente noi pensiamo che le priorità siano altre, perché la legge elettorale perfetta non esiste».

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