Legge elettorale, il Comitato: avverte: «Pronti a ricorrere»
Non ci stanno le forze politiche del CreVda, il Comitato promotore per la riforma elettorale, ad accettare la richiesta di approfondimento della prima Commissione Istituzioni e Autonomia del Consiglio Valle, che farebbe in questo modo slittare fino al 2023 l’ipotesi di un referendum consultivo sulla nuova legge che preveda l’elezione diretta del Presidente della Regione. Al centro del mirino è l’attuale presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin, accusato di non aver iscritto la questione all’ordine del giorno nel consiglio di mercoledì 22 giugno, demandando il voto alla Commissione. Lunedì scorso, 20 giugno, al ristorante Bataclan di Aosta, il Comitato ha convocato una conferenza stampa per spiegare che «La partita è ancora aperta», perché dal punto di vista dei suoi componenti i valdostani vogliono questa riforma elettorale. La prima Commissione la scorsa settimana aveva ascoltato i rappresentanti del Comitato e poi deciso di prendere tempo chiedendo un parere alla Commissione referendaria. Secondo il CreVda non è questo l’iter giusto da seguire, ed Elio Riccarand, referente di Rete Civica, spiega: «La procedura prevista per i referendum consultivi, ripercorrendo la legge regionale 19 del 25 giugno 2003 che regola i referendum, è diversa da quella che si utilizza per i referendum abrogativi e propositivi, perché l’articolo 45, comma 3, prevede che il Presidente della Regione una volta che ha ricevuto la deliberazione del Consiglio Valle indichi la data del referendum entro 10 giorni». Secondo Elio Riccarand, ci sono tutti i presupposti per fare un ricorso, e commenta: «Se il nodo non si scioglie faremo un ricorso in Tribunale, perché siamo di fronte ad una omissione di atti d’ufficio, e sicuramente chiederemo un Consiglio straordinario entro la fine del mese, in quanto il tema è troppo importante e va data la parola ai cittadini». Dello stesso avviso anche Alberto Zucchi, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, che commenta: «Nonostante le differenze politiche siamo qui uniti da un comune denominatore, perché siamo convinti che anche in Valle d'Aosta ci voglia l'elezione diretta del Presidente della Regione con la sua Giunta come avviene nel resto dell’Italia». Durante la conferenza hanno preso la parola anche gli esponenti delle altre forze politiche del CreVda, tra cui Raimondo Donzel di Area Democratica, Patrizia Pradelli del Movimento 5 Stelle, Emily Rini di Forza Italia, Giovanni Girardini di La Renaissance e Gabriella Poliani di Azione. Grandi assenti sotto lo stupore dei presenti, è stata l’associazione culturale “Evolvendo”. Bruno Milanesio si giustifica così: «Non ci interessava partecipare, in questo momento la questione è passata al Consiglio Valle e quindi o sarà approvata una nuova legge elettorale oppure il referendum prima o poi si farà. Dunque, per noi questa conferenza non aveva senso».