Il fabbisogno di infermieri ammonta a 720 unità “La politica lavori unita per la loro valorizzazione”
La tematica del personale infermieristico è stata riproposta all'attenzione del Consiglio regionale durante la seduta di giovedì scorso, 23 giugno, con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste. Il vicecapogruppo Stefano Aggravi, rifacendosi al Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025 all'esame della quinta Commissione, all'interno del quale «è contenuto un programma di attrattività e di welfare aziendale per il mantenimento delle professionalità presenti e per quelle future» ha specificato: «Al di là del libro dei sogni, è importante capire anche nell'immediato quali siano le politiche attivate riguardo al personale infermieristico, di cui vi è carenza non solo in Valle d'Aosta. Chiediamo quindi a quanto ammonti ad oggi il fabbisogno di infermieri con riferimento ai carichi di lavoro e alle piante organiche delle strutture dell'ospedale “Umberto Parini”, dell'organizzazione territoriale e dell'intera Usl e, di conseguenza, come siano stati definiti i carichi di lavoro e la programmazione dei turni. Questo per capire quale sia la sostenibilità umana e l'efficienza di un'organizzazione, collegandola anche all'evoluzione tecnologica. Vorremmo inoltre capire quali politiche di esclusività del rapporto di lavoro siano applicate dall'Usl: è questo un elemento che può permettere agli infermieri di integrare il loro reddito e di arricchire la loro esperienza. Vogliamo poi conoscere le modalità di organizzazione e partecipazione alle attività formative, sapendo che la formazione continua specialistica dà la possibilità di accrescere le proprie competenze. Infine, se vi sia l'intenzione di definire specifiche politiche di valorizzazione e mantenimento del personale infermieristico, perché parlare di sola indennità di attrattività sarebbe riduttivo rispetto alla dimensione strutturale di questo grosso problema».
«Il fabbisogno stimato di infermieri, tenuto conto anche delle attività richieste a seguito dell'emergenza Covid, è di 720 unità ed è destinato ad aumentare in base ai nuovi standard per l'assistenza territoriale e al Piano regionale della salute e del benessere sociale. - ha risposto l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse - La turnistica viene definita sulla base dell'articolazione oraria necessaria nelle diverse sedi aziendali ed è in previsione l'acquisto di un programma che consentirà la programmazione annuale dei turni. Per quanto riguarda il rapporto di lavoro, l'Usl oggi applica le disposizioni previste dal contratto nazionale (in scadenza) che prevede un'esclusività, che sarà probabilmente riproposta anche nel nuovo contratto». Nel dettagliare le attività formative predisposte dall'Usl nell'ambito del piano annuale di formazione continua che è integrato semestralmente, l'assessore Roberto Barmasse ha segnalato che «dal 2011, opera nell'Usl il Comitato scientifico che ha come obiettivo principale la verifica della congruenza tra il fabbisogno formativo e i contenuti di progetti formativi, con una visione d'insieme che evita duplicazioni di tematiche. Inoltre il Comitato supporta anche la Direzione strategica e l'Ufficio formazione un'ottica di miglioramento continuo della qualità della formazione».
Sulle politiche di valorizzazione e mantenimento in servizio del personale infermieristico, l'Assessore ha evidenziato che «il piano recruitement dell'Usl prevede una serie di azioni, tra le quali: sostegno logistico dei nuovi assunti con alloggi a prezzi calmierati; sviluppo di una campagna informativa della figura infermieristica negli istituti scolastici regionali in collaborazione con l'Assessorato dell'istruzione; formazione continua basata sui bisogni formativi espressi; indennità di attrattività; ampliamento delle convenzioni con le università per dare la possibilità al personale che frequenta i master di fare un tirocinio clinico in sede; modelli organizzativi per valorizzare la professionalità dell'infermiere; supporto per la stesura di articoli scientifici a chi ne fa richiesta. Con l'entrata in vigore del nuovo contratto, c'è inoltre la possibilità di valorizzare la figura infermieristica con l'attribuzione di incarichi di posizione, di funzione organizzativa e di funzione professionale».
«I processi aziendali sono la prima condizione per l'efficienza e per la sostenibilità umana dei carichi di lavoro. - ha replicato Stefano Aggravi - All'interno della procedura di riforma del Piano, c'è anche la revisione dell'atto aziendale: le politiche, fino ad ora, non sono state particolarmente lungimiranti, bisognerà porre particolare attenzione ai livelli intermedi - e non solo a quelli apicali e di base - che sono il punto nodale di una struttura che vuole essere efficiente. Riguardo alla formazione e alla valorizzazione degli infermieri, ci sarà da parte nostra una continua attenzione e sollecitazione, con iniziative in Consiglio perché le criticità sono tante: nessuno di noi ha la bacchetta magica, ma se vogliamo trovare delle soluzioni bisogna lavorare tutti insieme».