La sentenza del processo Altanum: inflitti 72 anni di carcere ai 6 condannati

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Al termine del processo di primo grado con rito ordinario sull’inchiesta Altanum della Dda di Reggio Calabria lunedì scorso, 20 giugno, sono state inflitte 6 condanne, di cui 5 per associazione mafiosa. Il procedimento era basato sui dissidi e gli scontri tra i 2 gruppi storici di ‘ndrangheta di Cittanova e San Giorgio Morgeto, i Facchineri e i Raso, per il dominio della “locale” calabrese, e le diramazioni nel nord Italia, in particolare in Valle d'Aosta, Emilia-Romagna e Toscana.

Il Tribunale di Palmi, presieduto dalla giudice Pina Porchi, ha perciò condannato a 16 anni e 6 mesi di reclusione a Mario Gaetano Agostino, 78 anni, nato a Carpanzano, in provincia di Cosenza, ritenuto al vertice della locale di San Giorgio Morgeto (era di 22 anni e 6 mesi la richiesta del pm Salvatore Rossello); a 13 anni e 6 mesi di reclusione a Michele Raso, 60 anni, nato a San Giorgio Morgeto, ritenuto “partecipe” in grado di gestire le comunicazioni tra gli appartenenti alla locale di San Giorgio Morgeto operativi in Calabria e in Valle d'Aosta e mediatore nella tentata estorsione del 2011 da parte di Giuseppe Facchineri nei confronti della Edilsud, dell'impresario Giuseppe Tropiano, che ha realizzato il parcheggio pluripiano dell'ospedale Parini di Aosta (la Dda aveva chiesto 13 anni e 6 mesi); a 12 anni di reclusione (come richiesto dall'accusa) per suo cognato Giorgio Raffa, 52 anni, Raffaele Sorbara, 53 anni, e Tommaso Fazari, 62 anni, nati a San Giorgio Morgeto e ritenuti partecipi della locale. È stato invece condannato per rapina a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa e, per furto, a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni, con esclusione dell'aggravante dell'associazione mafiosa, Giuseppe Facchineri, 52 anni, nato a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, per il quale la Dda di Reggio Calabria aveva chiesto 21 anni. Assolti con formula piena Giuliano Sorbara, 48 anni, e Vincenzo Raso, 68 anni.

Nel processo comparivano anche gli imputati di un altro filone di indagini che aveva riguardato la Valle d’Aosta. Si trattava della presunta associazione tra Veronica Fonte, 33 anni, Gianluca Cammareri, 32 anni, Maurizio Napoli, 48 anni, e Michele Fonte, 57 anni, per un presunto traffico di stupefacenti. Accogliendo la richiesta dello stesso Pubblico ministero, i giudici hanno pronunciato sentenza di assoluzione per tutti e 4 “perché il fatto non sussiste”.

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