Troppi rischi: il proprietario chiude la pista di downhill tra Pila e Aosta

Una delle piste di downhill più apprezzate al mondo ha chiuso definitivamente nel tratto tra la stazione di valle della seggiovia Chamolé e Péroulaz. La Pila Spa ha dovuto spianare le sponde e riseminare l’erba prima di restituire il terreno al suo proprietario Carlo “Nini” Marcoz, il quale ha collocato uno striscione con scritto che la pista è definitivamente chiusa e la proprietà è privata, per scoraggiare anche i fruitori più irriducibili. Per scendere verso Aosta, oltre alle piste sul versante di San Grato o verso Gressan, il rientro è aperto tra Péroulaz e Gressan, ma da Pila occorre scendere lungo la strada regionale o usare la telecabina fino a Les Fleurs. «Avevamo concesso gratuitamente alla Pila Spa di realizzare una pista da downhill, stipulando un contratto di comodato d’uso gratuito quinquennale fino al 31 maggio 2022, che prevedeva che la Pila si assumesse la responsabilità quando il tracciato era aperto. - spiega “Nini” Marcoz - Quando però ho scoperto, da cartelli collocati da Pila Spa, che la responsabilità in caso di incidente era a carico mio, ho dovuto fare una mediazione forense per chiudere la pista e chiedere alla Pila di assumersi l’onere di inerbirla e di togliere le curve. Sapendo che i ciclisti avrebbero proseguito, ho dovuto mettere un cartello inequivocabile. E, avendo ricevuto minacce, lunedì procederò con le denunce. Per il downhill andranno ora trovati altri percorsi, quello rimane un bosco privato».

Davide Vuillermoz, ad di Pila Spa, ribatte: «Avevamo firmato una scrittura privata che prevedeva che la responsabilità fosse in capo alla Pila. Non vorremmo perdere l’attività della bici, che ha un indotto importante. Ma per investire abbiamo bisogno della disponibilità dei tracciati. C’è un vuoto normativo, che non tutela il privato».