Cogne, politica in fermento: «Informativa urgente sul dossier in Consiglio Valle»

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«C'è poco da stare sereni leggendo il comunicato del presidente della società acquirente che non ha fatto alcun cenno, per ora, alla volontà di sviluppare in Valle d'Aosta la produzione». Lo afferma il coordinatore di Fratelli d'Italia della Valle d'Aosta, Alberto Zucchi, commentando la vendita del 70 per cento del pacchetto di controllo della Cogne Acciai Speciali alla società taiwanese Walsin Liwha Corporation.

Fratelli d'Italia pone alla Regione una serie di domande. Innanzitutto se «i vertici regionali sono stati informati della trattativa in corso, pur tenuti all'obbligo della riservatezza per effetto del coinvolgimento di una società quotata in Borsa oppure non sono stati minimamente informati?». La Regione è proprietaria degli immobili della Cogne attraverso la partecipata VdA Structure. Per questo, Fratelli d'Italia chiede: «Il corrispettivo del canone di locazione alla Cas dei suddetti immobili come si colloca dal punto di vista del rapporto valore immobili-canone richiesto rispetto ad analoghi contratti di locazione di altri immobili di proprietà regionale ad altre società?».

E ancora: «Vista la rilevanza della controparte sono state inserite nel contratto di locazione tra VdA Structure e Cogne clausole come la “change of control” che subordina il mantenimento delle condizioni contrattuali in caso di cambio di proprietà e quindi una obbligatoria informazione preventiva al locatore e altre clausole specifiche di contrasto alla delocalizzazione?».

L'ultima domanda di Fratelli d'Italia: «A quanto ammonta il consumo e il corrispettivo pagato anche solo negli ultimi 10 anni per l'utilizzo delle acque pubbliche per i raffreddamenti degli impianti produttivi della Cas e in generale per lo svolgimento della loro attività?». Alberto Zucchi sottolinea anche che la Walsin ha avuto «un trend di rialzo delle quotazioni nel brevissimo periodo oltre la media del settore specifico» con un incremento del 77,57 per cento negli ultimi 6 mesi, concentrato da inizio aprile a oggi.

“Decisori lontani”«Portare ancora più lontano i luoghi decisionali delle politiche aziendali rischia di rendere sempre più avulsa questa azienda dal suo legame storico con la città di Aosta e con la regione». Lo sostiene Rete Civica, movimento rappresentato in Consiglio Valle nel gruppo del Progetto civico progressista. Rete Civica ricorda che la vendita dalle partecipazioni statali ai Marzorati, tra il 1993 e il 1994 fu condotto «da una Giunta in cui il ruolo dei progressisti ed ambientalisti era determinante e fu una grande operazione che pose anche le basi per la successiva nascita della Cva, acquisendo le centrali idroelettriche ex Cogne, e vaste aree dello stabilimento e della città di Aosta». Oggi invece «in una fase economica come quella che stiamo vivendo, con i rischi occupazionali e sociali» la compravendita è stata fatta all'oscuro di tutti riducendo «i sindacati e le istituzioni a meri soggetti di una comunicazione a mezzo stampa».Confermare gli impegni

«Certo, l'ingresso nel capitale sociale del nuovo gruppo può costituire un'opportunità per espandere ulteriormente i confini del mercato di riferimento - scrive in una nota il coordinamento regionale di Forza Italia della Valle d'Aosta, guidato da Emily Rini - a patto che vengano confermati dalla nuova proprietà gli impegni di investimento nel sito produttivo di Aosta, che devono passare necessariamente sia attraverso un incremento delle assunzioni al suo interno sia attraverso il mantenimento delle tutele contrattuali».

Considerando gli «ingenti finanziamenti regionali» di cui la Cogne ha beneficiato negli ultimi anni per il suo ammodernamento e per la riduzione dell'impatto sull'ambiente, e vista la «non certo tempestiva comunicazione ai lavoratori, che sono stati gli ultimi a essere informati del loro destino», Forza Italia VdA auspica «un'azione forte di interlocuzione con la nuova proprietà da parte del governo valdostano, venuto a conoscenza dell'operazione a cose ormai fatte. Occorre un'informativa urgente sul dossier in Consiglio Valle».

Vigilare sui diritti«Noi amministratori pubblici avremo due compiti - sostiene il consigliere regionale del gruppo Federalisti Progressisti-Partito Democratico, Andrea Padovani - da un lato dovrà essere nostra cura vigilare affinché il nuovo gruppo rispetti i diritti sindacali e quelli dei lavoratori. Dall'altro dovremo mantenere un'attenzione costante affinché non si verifichi quanto successo nel recente passato e in altri settori con gruppi turchi».

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