Anche la Valle d’Aosta è stata tra i protagonisti del Salone del Libro
C’era molta Valle d’Aosta al Salone del Libro di Torino nella sua edizione da record. Con i suoi oltre 168.000 visitatori che hanno popolato il Lingotto e l’area esterna da giovedì 19 a lunedì 23 maggio, l’edizione 2022 ha registrato il più alto numero di visitatori di sempre. Tra gli stand, compreso quello istituzionale della Regione, anche lo scrittore - Premio Strega per “Le otto montagne” da cui è stato tratto il film in concorso al Festival di Cannes - Paolo Cognetti ha raccontato il suo rapporto speciale con la Valle d’Aosta e il suo nuovo libro “La felicità del lupo”. Nel padiglione 3, lo stand valdostano è articolato in spazi diversi, per le presentazioni, con un angolo firmacopie e l’esposizione nelle librerie dei cataloghi dell’Assessorato alla cultura. «Il ritorno della Valle d'Aosta con uno stand istituzionale al Salone del Libro è stato molto positivo - spiega Daria Jorioz, dirigente della struttura Attività espositive della Soprintendenza per i beni e le attività culturali - e ha consentito all'Assessorato di offrire una vetrina della cultura, dei beni culturali e del turismo nella nostra regione. Molti sono stati i visitatori dello stand, che hanno chiesto informazioni turistico-culturali, hanno potuto visionare l'offerta formativa dell'Università della Valle d'Aosta, consultare i volumi relativi alle mostre, ai siti archeologici e monumentali e alla lingua franco-provenzale. Lo scrittore Paolo Cognetti, protagonista di alcuni importanti eventi del Salone, è stato presente per alcuni momenti nello stand della Valle d'Aosta come testimonial d'eccezione, sottolineando come la montagna, e la Valle d'Aosta in particolare, stia godendo in questo periodo di una grande e meritata attenzione nell'ambito della cultura, della letteratura, del cinema, dell'editoria e dell'arte».
Uno degli editori che si sono appoggiati allo stand istituzionale per presentare le novità è Ennio Pedrini jr. «Dopo 7 anni in uno stand autonomo, per la prima volta siamo ospiti della Valle d’Aosta. Questo è un momento di riscoperta - racconta Ennio Pedrini - c’è il bisogno di riprendere il contatto umano quindi la liquidità, che porta anche gli autori a frequentare più stand, esiste di fatto. Sono soprattutto momenti di incontro tra l’editore e il pubblico, l’autore e i suoi lettori. Il Salone è la somma di tutto questo». Sono presenti in autonomia, da sempre, Eta Musciad e Silvio Canavese di Keltia. «Nata nel 1991, la nostra casa editrice è presente dal 1993 al Salone del Libro, non abbiamo mai mancato un anno. - ricorda Eta Musciad - Quest’anno, per quello che ho visto al Salone, c'è una rinascita del fumetto e da acquarellista e disegnatrice questo mi sta molto a cuore. Per il resto, riscontriamo una riscoperta della spiritualità, un interesse per la ricerca dell'inconscio, del trovare il punto giusto nel mondo dove anch’io ho un senso e un significato». Nel bello spazio dell’Oval sono tornati anche Priuli & Verlucca, editori con sede a Scarmagno, ma con una buona parte di catalogo dedicata alla Valle d’Aosta. «È stata un’ottima edizione che ci ha premiato molto sia in termini di interesse che di vendite - commenta Luca Priuli - per cui siamo non solo molto orgogliosi del lavoro svolto ma anche estremamente soddisfatti. Tutte le novità portate hanno riscosso un grande successo e molti clienti sono venuti a cercare i nostri libri storici, dimostrando che tuttora il catalogo desta molto interesse. In generale è stato un bel bagno di folla e ne siamo usciti molto contenti. Anche la posizione dello stand proprio all’ingresso dell’Oval ci ha premiato non poco dandoci una visibilità enorme». Una presenza originale è stata quella della Fondazione Sapegno, che è stata ospitata nello stand della compagnia di San Paolo con le sue attività per le scolaresche e il contributo teatrale della compagnia aostana Palinodie. «È stata l'occasione per portare in un contesto diverso l'attività che stiamo sperimentando al Parco della lettura di Morgex - spiega la direttrice della Fondazione Giulia Radin - e per creare nuove attività che rientrano nel nostro impegno di avvicinare i ragazzi i bambini al mondo della parola, per creare le condizioni per avere in futuro dei cittadini consapevoli in grado di interpretare il mondo che li circonda».