“Scuola polmone” a Tsamberlet Revocato l’accordo con la Regione

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Il Consiglio comunale di Aosta ha approvato mercoledì scorso, 25 maggio, la deliberazione che revoca l’accorso di programma con la Regione per la costruzione della cosiddetta “scuola polmone” in regione Tsamberlet. I voti favorevoli sono stati 25, a parte i 2 contrari dei consiglieri di Forza Italia Paolo Laurencet e Renato Favre. Quest’ultimo ha giutificato tale decisione precisando che «Siamo seriamente preoccupati di un passaggio, l’ultimo, che è evidenziato nella deliberazione della Giunta regionale» che precisa «Pur non potendosi escludere a priori un contenzioso». Renato Favre ha sottolineato che i timori derivano dal fatto «Da tempo si parla di imprese che hanno investito denaro e che magari reclameranno dei danni». Tuttavia Renato Favre ha aggiunto: «Constato la soddisfazione di tutti per il felice esito di questa vicenda. 12 anni fa il Comune approvò di dare gambe a questo accordo di programma, era ora di chiudere questa farsa. Nel frattempo le necessità sono cambiate e dopo 12 anni ci si è accorti che c'erano altre soluzioni». Il capogruppo della Lega Sergio Togni ha espresso «Viva soddisfazione per la decisione. Quando ero presidente dell'Ordine degli architetti della Valle d'Aosta, avevo fatto parte della Commissione regionale che aveva redatto un documento che non avvalorava la prosecuzione di questo progetto». Sergio Togni ha osservato che «La scelta di abbandonare un edificio scolastico come il “Maria Adelaide” in pieno centro avrebbe comportato il rischio che rimanesse una sorta di relitto, di scheletro, per anni. Era un’opzione sconsiderata. La linea era già allora sollecitare la Regione a trovare una soluzione alternativa. La scelta deve essere di valorizzare la città, il centro storico, il cuore pulsante della città e della regione».

Dai bacchi della maggioranza è intervenuto Pietro Varisella ha ricordato che «Come Alliance Valdôtaine siamo sempre stati contrari a questa scelta. La “scuola polmone” sarebbe costata 25 milioni, la nuova scuola prefabbricata di viale Federico Chabod, pur avendo un numero di aule e di palestre inferiori, è costata 6 milioni. Non c’era proporzione nei costi ed è sempre stata una scelta imposta dalla Regione: la Regione decide, il Comune si adegua. Questo ne è un classico esempio».

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