Cannes, con il film Le Otto Montagne la Valle d’Aosta sogna la Palma d’Oro

Cannes, con il film Le Otto Montagne la Valle d’Aosta sogna la Palma d’Oro
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In concorso in anteprima mondiale per la Palma d’Oro alla 75esima edizione del Festival del Cinema di Cannes - iniziato martedì scorso, 17 maggio, e che si concluderà sabato 28 maggio -, è stato proiettato mercoledì 18 maggio, alle 22.30, al Grand Théâtre Lumière, Le Otto Montagne, film di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch tratto dall’omonimo romanzo, vincitore del Premio Strega nel 2017, di Paolo Cognetti, produzione italo-franco-belga, sostenuta dalla Film Commission Vallée d’Aoste, in cui la Val d’Ayas è quasi un personaggio. L’80 per cento delle riprese infatti sono avvenute in questi luoghi, anche per rispettare la trama del libro, in minor misura a Torino e in Nepal. Nel film si avverte il profondissimo legame con il territorio dello scrittore Paolo Cognetti. Un’intensità trasmessa ai 2 registi, che per un anno si sono stabiliti nella vallata. Interpretato da Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi ed Elena Lietti, il film racconta l’amicizia tra due ragazzini: Pietro, che viene dalla città, e Bruno, l’unico bambino di un piccolo villaggio di montagna. Da adulti fanno scelte diverse, sperimentando l’amore e la perdita, e scoprendo il reale significato dell’amicizia.

Tra i valdostani presenti a Cannes, Giorgio Vigna, location manager, libero professionista di Aosta che ha trovato e proposto alla produzione le ambientazioni dove girare il film, e ha seguito la logistica che ruota intorno al set. «Ho trovato l’opera bellissima, ben oltre le aspettative che avendo seguito tutte le fasi delle riprese erano già altissime - ha commentato Giorgio Vigna - Succede sempre, ma la sera di mercoledì scorso la magia del montaggio mi ha colpito più che in altri lavori che ho seguito. Avevo studiato la sceneggiatura, conoscevo lo scheletro del film e i luoghi, ero sul set, ma alla proiezione sono comunque stato colpito dall’atmosfera della storia che riesce a essere delicata ma mai sentimentale. Il paesaggio ne è uscito molto bene, ha un fascino intenso, non da cartolina o da pubblicità, poiché anche le scelte del direttore della fotografia sono state particolari. Le montagne sono protagoniste. A luglio 2020 sono avvenuti i primi sopralluoghi e abbiamo battuto tutta la regione per offrire ai registi diverse alternative, poi anche per rispetto al libro le riprese si sono concentrate in Val d’Ayas». Quella di mercoledì 18 è stata una proiezione affollata, alla presenza del cast e dei registi, che hanno preso brevemente la parola al termine, dopo 10 minuti di applausi. «Questo film rappresenta il meglio che un film commissioner si può augurare. - commenta la direttrice della Film Commission Vallée d’Aoste Alessandra Miletto - Altissima qualità artistica e produttiva, interpreti di primo piano, un regista già candidato all’Oscar, un soggetto affascinante tratto da un romanzo di grande successo. Una storia in cui il territorio diventa un personaggio fondamentale, rappresentato con rispetto e fedeltà, con il chiaro intento di restituire in tutte le sue sfaccettature la cultura e il paesaggio della Valle».

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