A Castelnuovo Nigra si ammira la splendida fioritura dei narcisi
Sono i giorni ideali per ammirare la straordinaria fioritura del narciso al Pian delle Nere a Castelnuovo Nigra. Il Comune mette a disposizione una navetta oggi e domani, sabato 21 e domenica 22 maggio, dalle 9 alle 18, per salire in quota con partenza dalla Cappella della Visitazione con servizio ristoro curato dalla Pro Loco e stand di prodotti tipici sia alla partenza che all’arrivo. Nei giorni feriali l’accesso è libero e gradito. «Si annuncia come una magica nevicata fuori stagione, intorno alla seconda settimana di maggio, per proseguire, piogge permettendo, nelle due, tre settimane seguenti. - scrive per l’occasione Nadia Bontempo dell’associazione storico-culturale Canapisium - Dalla piazza di Sale, capoluogo di Castelnuovo Nigra, si ammirano da qualche giorno, le candide ondate delle migliaia di narcisi in fiore negli alpeggi del Pian delle Nere e delle regioni Frera, Vasivresso, Capannone, Canavis, quasi come neve o come lo scherzo di uno spirito burlone, nelle nostre leggende lo “spirit fulet”, che li ha seminati così, a spaglio, come tante Vie Lattee di fiori. Quegli alpeggi sono terre di mito, già in antichità rifugio dell’uomo selvatico, l’om salvé, eroe civilizzatore che insegnò ai montanari la cagliatura del latte e la fabbricazione del formaggio, fonte di proteine e di vita per le povere popolazioni delle nostre Alpi. Candido latte frutto delle mandrie che ancora oggi popolano quei declivi sulla Bella Dormiente. Divino Narciso: il suo nome deriva dal greco “narkissos” a sua volta da “narke”, cioè stordimento o paralisi poiché gli antichi credevano che il profumo del fiore avesse proprietà ipnotiche. Narcissus poeticus, “narciso poetico”, il suo nome scientifico, celebra il suo profumo (inebriante fino alla narcosi) e la sua delicata bellezza, tale da meritare d’esser celebrata dai versi dei poeti. Il famoso mito classico ci racconta del giovane e bellissimo Narciso che, specchiandosi nell’acqua limpida di una fonte, si innamorò perdutamente del proprio volto fino a morirne: in quel luogo nacque l’elegante, perfetto fiore che in questi giorni fa mostra di sé sui nostri pendii prealpini. Il viaggiatore che in queste settimane raggiungerà Castelnuovo Nigra per ammirare questo tenero e potente spettacolo della natura sia accompagnato dalla meraviglia di una terra dove ancora riecheggia il mito, dove l’uomo selvatico si cela fra i dirupi e dove forte è la memoria degli antenati che da tempo immemorabile hanno celebrato con rispetto e stupore la bellezza e la fragranza del candido fiore».