Saint-Pierre prova a ripartire con Andrea Barmaz «Ben 150 voti in più rispetto a chi ci ha preceduto»
Andrea Barmaz è il nuovo sindaco di Saint-Pierre. Con il voto di domenica scorsa, 15 maggio, si pone fine al commissariamento. Il consiglio comunale era stato sciolto nell’ambito delle indagini sulle infiltrazioni della 'ndrangheta. La lista «Saint- Pierre pour tous» che candidava sindaco Andrea Barmaz - insegnante all'Institut Agricole Régional - e a suo vice Corrado Collomb - funzionario al Comune di Aosta - ha ottenuto 905 voti, ovvero l’83,64 per cento dei consensi, mentre «Saint-Pierre riparte» (Armando Mascaro sindaco e Sonia Faccin vice, lista sostenuta da Fratelli d'Italia), ne ha ottenuti 177, il 16,36 per cento. Spicca la bassa affluenza: il 43,91 per cento degli aventi diritto.
Le preferenze Per quanto riguarda la lista vincitrice «Saint-Pierre pour tous», il re delle preferenze è Marco Frassy, 39 anni, ingegnere Cva con 221 voti personali, davanti a Letizia Petey, 48 anni, imprenditrice, 145 voti, Renée Glarey, 28 anni, maestra di sci e imprenditrice turistica (138), Enrico Congiu, 35 anni, artigiano edile (136), Valentina Cortese, 28 anni, insegnante (134), Franco Tournoud, 66 anni, impiegato regionale in pensione (122), Luisa Chappuis, 64 anni, maestra in pensione (111), Mario Negro, 64 anni, sovrintendente del Corpo forestale in pensione (96), Cristina Di Marco, 38 anni, tecnico di radiologia (85), Thomas Cangelosi, 21 anni, commesso e studente (84), Catena Ragno, 64 anni, direttore amministrativo del Tribunale di Aosta (82), Valter Paillex, 61 anni, operaio della Cogne in pensione (72), Silvio Lale Lacroix, 61 anni, tecnico Usl in pensione (48), Adelmo Mochet, 65 anni, decoratore (42) e Gabriele Pitti, 6 preferenze.
Per «Saint-Pierre Riparte» entrano in consiglio comunale i candidati sindaco e vice Armando Mascaro e Sonia Faccin, oltre a Fabio Juglair, 30 anni, manutentore elettrico Deval, 39 voti personali.
I commenti
«Vorremmo ringraziare i 905 elettori che hanno voluto, oltre che votare, preferire la nostra lista» commenta il neoeletto sindaco Andrea Barmaz. «L’affluenza purtroppo è stata bassa - precisa - però nonostante le azioni di disturbo pre-elettorali, abbiamo ottenuto 150 voti di lista in più rispetto ai 746 voti della precedente maggioranza». Ha lasciato qualche «scoria» la lettera diffusa la settimana scorsa da 6 tra ex assessori e consiglieri comunali assenti in questa tornata elettorale. «È noto che avremmo gradito come gruppi partecipare alle future sorti di Saint-Pierre (...). Non ci è stato permesso perché a qualcuno la nostra presenza sembrava inopportuna. Non siamo stati considerati degni. (...) Buon voto a chi domenica si recherà alla urne e buon non voto a chi non lo farà perché non sufficientemente convinto del da farsi» si leggeva nella lettera firmata da Alessia Favre, Cinzia Joris, Ermanno Bonomi, Alessandro Fontanelle, Giorgio Lale Murix e Giuseppe Jocallaz.
E nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 20 maggio, Stefano Celi - per settimane al lavoro nella composizione di una lista, che poi non è arrivata - ha diffuso un comunicato. «Stavamo lavorando, così come altri gruppi, alla formazione di una lista da presentare alle elezioni comunali e alla fine, per vari motivi più o meno personali abbiamo deciso di rinunciare alla competizione e di questo chiedo scusa e ringrazio le tante persone che ci hanno dato segni di stima e sostegno. Certamente abbiamo lavorato, noi come altri gruppi, per unire un paese che esce dall’onta del commissariamento, da cui nessuno ci ha difeso, cercando di creare una unica e vera lista civica, slegata da partiti e preconcetti, al fine di portare tutto il paese alle urne per eleggere un consiglio comunale stimato e appoggiato dalla popolazione. Purtroppo questo non è accaduto, sono prevalsi gli egoismi, gli interessi personali e la voglia di farsi sentire superiori ad altri. Peccato, un’occasione persa per avvicinare nuovamente la popolazione all’amministrazione comunale. Il neo sindaco ha definito la nostra attività un’azione di disturbo, credo che ogni singolo cittadino abbia il diritto di provare a formare una lista e liberamente scegliere se presentarsi o meno senza doversi preoccupare di altre persone che formano altre liste, sicuramente se ci cosse stata un’altra lista civica di area centro autonomista l’affluenza alle urne sarebbe stata molto superiore, vedi Arnad. Ricordo inoltre alla lista vincitrice che se non ci fosse stata la lista “Saint-Pierre riparte” saremmo ora commissariati per mancato raggiungimento del quorum con una affluenza alle urne ancora minore di quella che è stata. Auguro al nuovo sindaco e alla sua squadra un buon lavoro suggerendogli di pensare più a quello che c’è da fare che a denigrare e criticare gli altri».
Tornando all’esito delle urne, Andrea Barmaz lo definisce «Un ottimo risultato, che ci ha consentito di ottenere 2 seggi in più rispetto ai 12 di solito assegnati alla maggioranza, mentre 5 di solito vanno alla minoranza. Avendo superato il 70 per cento, ne abbiamo avuti 14 a fronte dei 3 alla minoranza. Ringraziamo, tuttavia, la seconda lista, che ci ha consentito di raggiungere il quorum e di evitare un nuovo commissariamento. Abbiamo vinto perché siamo una lista forte, che ama il territorio, con tante idee e progetti da realizzare. Parlando con la segretaria comunale Monica Rocca, che mi ha già delineato il quadro della situazione, ho capito da dove cominciare e come procedere». Per quanto riguarda la futura Giunta, è prevista una riunione con gli eletti in settimana per discuterne.
Il candidato sindaco non eletto, Armando Mascaro, capolista dello schieramento di centro-destra «Saint-Pierre riparte» e ora dell’opposizione in consiglio comunale, vede in queste elezioni una sconfitta della politica. «Balza agli occhi l’astensione di una grande fetta della cittadinanza: circa il 60 per cento non è andato a votare» ha dichiarato. «Senza la seconda lista Saint-Pierre si sarebbe svegliata commissariata, non avendo raggiunto il quorum. In questo Comune non ci sono mai stati consiglieri di minoranza di centro-destra, quindi gli avversari partivano con credenziali più forti. Ci ha scelto un quinto dei votanti, per noi non è una sconfitta, è un punto di partenza. Abbiamo dei progetti per Saint-Pierre e puntiamo a farci conoscere da coloro che non sono andati a votare. E’ il primo Comune valdostano in cui entrano 3 consiglieri di Fratelli d’Italia».