Addio a Cesare Tieri, simpatico testimone di un calcio di altri tempi ad Aosta

Addio a Cesare Tieri, simpatico testimone di un calcio di altri tempi ad Aosta
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Persona sincera e solare, altruista e disponibile. Grande tifoso della Juventus. Ed estimatore del gioco all’italiana. Cesare Tieri, allenatore conosciuto da tante generazioni di valdostani, è mancato giovedì scorso, 12 maggio, all’età di 87 anni lasciando «in eredità» decine di storie ed aneddoti calcistici.

Allenatore dell’Aosta nella stagione 1971/1972, campionato Promozione, l’allora quinta serie, si classificò al terzo posto (vinse l’Istituto Sociale di Torino). La stagione successiva - presidente Gino Guasti - dopo le prime partite Cesare Tieri lasciò per incompatibilità con il patron, sostituito da Serafino Danieli. Ma la vita valdostana di Cesare Tieri non è solo calcio. Il suo primo mestiere, «passatogli» dal padre, è quello di calzolaio. Il laboratorio è in via Cesare Battisti, vicino all’allora mobilificio Scorza. Poi il negozio di calzature in via Festaz. La seconda parte della vita di Cesare Tieri invece è nella ristorazione, con la moglie Lucia: inizialmente a La Chapelle di Porossan, quindi in via Martinet a due passi da piazza Roncas: le specialità abruzzesi di «Da Cesare e Lucia» erano note e apprezzate in tutta la Valle d’Aosta, soprattutto da chi amava alternare un bicchiere di vino a due chiacchiere sul calcio.

Carattere estroverso e parlata con inflessione abruzzese (era originario di Atessa, in provincia di Chieti), prima di sedersi sulla panchina dell'Aosta Cesare Tieri aveva allenato la Robur. Dal '65 al '71 fu un crescendo di soddisfazioni, perché nel giro di pochi anni la squadra passò dalla Seconda categoria alla Promozione. Fu il raggiungimento di un traguardo notevole per una squadra di rione come era la Robur, si giocava al vecchio campo sotto le mura del cimitero, una casupola fungeva da spogliatoio e non c'era traccia di gradinata. Cesare Tieri si ispirava a Carletto Mazzone, «un tipo dal temperamento umorale, per le idee chiare sul modo di disporre i giocatori in campo e soprattutto per la sua capacità di salvare squadre con un organico non di prim'ordine» raccontava. Tra quelli che aveva allenato ricordava sempre con piacere Albano Michelon, «un uomo squadra, ce la metteva sempre tutta, rispecchiava il mio carattere», mentre tra i top player preferiva Zinedine Zidane.

Cesare Tieri lascia la moglie Lucia, i figli Mirko e Frida, i nipoti Clarissa, Iacopo ed Elisa. I funerali sono oggi, sabato 14 maggio, alle 13.45 nella chiesa di Maria Immacolata ad Aosta.

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