Crisi in Regione, si va avanti con la maggioranza a diciotto tra le proposte della Lega e l’ipotesi Rollandin-Forza Italia

Crisi di maggioranza, ennesimo atto. Sembra abbandonata ormai la strada che doveva portare all’accordo con la Lega per l’allargamento della coalizione a 22 consiglieri (gli 11 autonomisti più gli 11 del Carroccio). L’ostacolo insormontabile è la «pari dignità» rivendicata dalla Lega, ovvero 5 posizioni apicali garantite a ciascuno dei 2 fronti dell’alleanza, condizione non accettata dagli autonomisti pronti a concedere un 6 a 4, o al massimo un 5 a 4 senza aumentare le poltrone in Giunta. A dirla tutta, negli ultimi giorni la Lega aveva fatto anche una contro proposta: tenetevi la presidenza del Consiglio, a noi bastano 4 assessori con le Politiche sociali ad Andrea Manfrin. Gli altri 3 assessori, il Presidente della Giunta e quello del Consiglio restino agli autonomisti.

Su questo fronte però la trattativa pare davvero ingolfata. E allora ecco che tornano a salire le quotazioni di Pour l'Autonomie, ovvero Augusto Rollandin e Marco Carrel. E, novità degli ultimi giorni, anche di Forza Italia con Mauro Baccega e Pierluigi Marquis. Vale a dire 4 consiglieri da aggiungere ai 18 attuali per arrivare sempre alla fatidica «quota 22». Da parte di Rollandin e Forza Italia la disponibilità c’è ad avviare un dialogo con l'attuale maggioranza regionale finalizzato a superare la crisi politica e senza porre veti.

Le trattative sono state quindi «congelate» in questi giorni e riprenderanno dopo le elezioni comunali di questo fine settimana.

Senza fretta. Perchè dalla attuale maggioranza trapela la volontà di riprovare ad andare avanti a 18, almeno per un po’.

Mercoledì scorso, 11 maggio, il Consiglio Valle - in seguito alle dimissioni di Pierluigi Marquis da 3 commissioni delle quali era componente dopo il suo passaggio dalla maggioranza all'opposizione - ha ricomposto le commissioni consiliari permanenti, all'unanimità. Passaggio che consente ai 18 di mantenere la maggioranza anche nelle commissioni, dove i provvedimenti rischiavano di arenarsi.

Le due consigliere del Progetto Civico Progressista - Erika Guichardaz e Chiara Minelli - non hanno partecipato al voto: «Si fa passare questo come passaggio tecnico, ma è una scelta politica: questa maggioranza vuole andare avanti a 18» ha detto Erika Guichardaz, capogruppo del Ppc.

Messaggio alla Lega

In questo scenario non è un dettaglio che l'Union Valdôtaine torni a far parte di Alliance libre européenne, che raggruppa i movimenti autonomisti e indipendentisti europei. Lo ha deciso l'assemblea generale dell'Ale, riunita ieri, venerdì 13 maggio, a Las Palmas, sull'isola di Gran Canaria. L'Uv affiancherà Alliance Valdôtaine (che naturalmente ha votato a favore dell’ingresso del Mouvement), componente dell'Ale dal 2010: i 2 movimenti valdostani si augurano «di saldare ulteriormente le tappe per una ricomposizione dell'area autonomista e pluralista» nella nostra regione, si legge in una nota. «Per l'Union Valdôtaine si tratta di un ritorno, visto che è stata tra i fondatori dell'Ale e ha continuato a condividerne i principi», afferma Michel Martinet, delegato dell'Uv all'assemblea.

In passato Alliance libre européenne non si era risparmiata nel prendere le distanze dalla Lega di Salvini.

Referendum quota 2.000

Altre 975 firme fanno balzare a 1.800 il totale delle sottoscrizioni raccolte tra i valdostani, necessarie per sottoporre al referendum consultivo la proposta di legge di riforma del sistema elettorale valdostano che prevede l'elezione diretta del presidente della Regione e della sua giunta con un definito programma di governo. L'iniziativa è del Cre, il comitato per la riforma elettorale, di cui fanno parte esponenti di diverse forze politiche. Nel prossimi 10 giorni sono programmati ulteriori 16 banchetti per raggiungere le 2.200 firme necessarie per depositare la richiesta in Consiglio regionale. È possibile firmare anche in tutti i Comuni valdostani.