“Politiques de l’interregne”, un libro per capire i nuovi assetti mondiali

“Politiques de l’interregne”, un libro per capire i nuovi assetti mondiali
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Originario di Villeneuve, classe 1991, formatosi tra Parigi e New York, Gilles Gressani è tornato ad Aosta lunedì 2 maggio per presentare, nella saletta dell’Hotel des Etats del Municipio di Aosta, il primo libro del Groupe d’études géopolitiques, che lui ha fondato all’Ecole Normale Supérieure di Parigi. È quindi su un’opera a più mani che Gilles Gressani si è confrontato con il moderatore dell’incontro Corrado Binel, vicepresidente dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d’Aosta, organizzatore dell’incontro insieme al Comune. Il tema, e anche il titolo del libro edito da Gallimard, è “Politiques de l’interregne”, una carrellata di punti di vista, in forma di saggio, su capitoli di grande attualità: la rivalità fra Cina e Stati Uniti, i cambiamenti prodotti dalla transizione ecologica, la “guerra verde”, e dalla pandemia, la riflessione sul periodo che stiamo vivendo, il contrasto tra oligarchia e democrazia. Le fila dei discorsi dei venti contributi del libro sono tirate da Gilles Gressani e Mathéo Malik, rispettivamente direttore e caporedattore della rivista Grand continent. «Siamo figli della crisi economica, del terrorismo, dell’emergenza ecologica, del Covid e della guerra. - spiega Gilles Gressani - Negli ultimi 10-15 anni sono stati scombussolati i nostri modi di vedere, disorientati rispetto a quelli che pensavamo essere i punti di riferimento. Un altro ordine sta emergendo e diverse forze si stanno muovendo: ci troviamo quindi in un interregno, diamo questo nome alla tensione in cui il vecchio ordine non c’è più e quello nuovo sta arrivando. Dobbiamo quindi cercare di cambiare il punto di vista. Abbiamo scelto di cercare nuove coordinate per potersi orientare con il criterio dell’enciclopedia: riunire più sapere possibile nel minor numero di battute». Le Grand Continent è una rivista online che contiene tanti aspetti diversi, dalla letteratura alla geopolitica. «La Francia da qualche tempo vede scomparire le sue riviste perché non sono digitalizzate. - continua il giovane studioso di Filosofia e Scienze politiche - Quando si sceglie di non fare il salto su Internet significa tagliarsi fuori, anche dal dibattito, che sembra non sia più possibile in Europa e in Francia. La rivista si pone a metà tra il giornalismo e l'editoria, vuole parlare dei temi pubblicati nei libri ma con la rapidità dei giornali». Quest’ultima, nata nel 2019 in francese, propone ora diverse newsletter, il lunedì in italiano, il martedì in francese, il mercoledì in spagnolo, ma ha anche contributi in tedesco e polacco. Ha coordinato eventi in più di 500 città, in Europa, nel Nordamerica e in Sudafrica. «La città è un posto in cui si possono fare le cose, è il fondamento della politica - osserva Gilles Gressani - La città è il laboratorio della politica europea».

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