Consiglio comunale, Rinascimento vota il Rendiconto assieme alla maggioranza
Su 74 milioni di euro del Rendiconto 2021 del Comune di Aosta, oltre 19 milioni sono a disposizione per nuovi investimenti come avanzo libero. Il documento è stato approvato mercoledì 4 maggio dal Consiglio comunale. A sorpresa, ai 20 voti della maggioranza si sono aggiunti anche quelli dei 4 consiglieri di Rinascimento Valle d'Aosta. «Fare opposizione non significa per noi assumere atteggiamenti aprioristicamente ostruzionistici e sfavorevoli - spiega Giovanni Girardini, capogruppo di Rinascimento Valle d’Aosta -ma al contrario attuare un’azione caso per caso propositiva o censoria rispetto alla nostra valutazione e considerazione di ogni singola questione. Nello specifico del Rendiconto di Esercizio abbiamo ritenuto che, malgrado la lentezza dell’azione amministrativa dimostrata anche e soprattutto dai numeri del residuo di bilancio pari a circa 19 milioni di euro non spesi nei tempi previsti, fosse importante dimostrare alla maggioranza la disponibilità del gruppo Rinascimento a collaborare per il bene della nostra città per la realizzazione dei tanti progetti ancora fermi. Sappiamo benissimo che è assolutamente inusuale che un gruppo di opposizione voti favorevolmente un atto amministrativo come questo e ci teniamo a specificare che restiamo e resteremo opposizione in Consiglio, fieri di avere il primato di attività come gruppo consigliare. È di Rinascimento, infatti, il maggior numero di mozioni, interrogazioni e interpellanze di questo primo anno e mezzo di consigliatura. Ci spiace al contrario constatare da parte dell’assessore Loris Sartore una presa di posizione diametralmente opposta alla nostra concezione del fare politica, che ha ispirato l’approvazione del Bilancio da parte del nostro Gruppo. L’Assessore, pur condividendo una nostra iniziativa, come già accaduto altre volte, ha da subito espresso una posizione contraria sulla mozione relativa alle aree di sgambamento dei cani, solo perché proposta da un gruppo di minoranza, malgrado la posizione di apertura del consigliere Antonio Crea, del capogruppo Pietro Varisella e addirittura del sindaco Gianni Nuti. Ciò ha portato a ritirare la mozione. Ci chiediamo a questo punto se anche in Comune e non solo a Palazzo regionale ci sia qualche problema di condivisione. Ci colpisce positivamente, al contrario, l’atteggiamento costruttivo e dialogante riscontrato invece nella posizione dell’assessore Samuele Tedesco in relazione ai punti proposti dall’intera minoranza, posti all’ordine del giorno e di sua competenza». I 5 consiglieri di Lega e Forza Italia si sono astenuti.
«Abbiamo fatto autocritica. In questo rendiconto il problema più grosso sono i residui, una situazione di cui eravamo a conoscenza e per cui vogliamo trovare una soluzione. - ha commentato il relatore di maggioranza Paolo Tripodi di Progetto Civico Progressista - È un documento che chiude un lavoro importante: spesso dimentichiamo la situazione geopolitica complicata, potremmo subire impatti dalla guerra con spese che non abbiamo previsto». Paolo Laurencet di Forza Italia ha espresso la sua «Preoccupazione per la capacità di investimento della Giunta. Il fatto che non si siano riusciti a spendere 19 milioni in un’annata come quella passata, fatta di chiusure, difficoltà, pandemia, non crediamo sia un buon risultato. Quest’anno e forse ancora di più nel prossimo bisogna dimostrare la capacità di saper investire e saper attrarre le risorse del Pnrr. Se il buongiorno si vede dal mattino, non è proprio un buon inizio». Paolo Laurencet ha quindi stigmatizzato l’incremento delle tasse, con l’aliquota dell'addizionale comunale dell'Irpef aumentata lo scorso anno. «Le entrate da tributi sono passate da 18 a 20 milioni» ha sostenuto Paolo Laurencet. «È strumentale dire che c’è stato un aumento di queste proporzioni, perché l’aumento è dato dai residui» ha risposto la vicesindaca con delega alle Finanze Josette Borre secondo cui si tratta di tassa degli anni passati incassate durante il 2021. L'aumento dallo 0,3 per cento allo 0,5 per cento dell'addizionale ha portato circa 800.000 euro in più nelle casse del Municipio.
Critiche dall’opposizione
Anche ad Aosta si tornerà a pagare l'occupazione del suolo pubblico per i dehors, dopo 2 anni di gratuità dovuti alla pandemia di Covid-19. Lo ha confermato in Consiglio comunale la vicesindaca Josette Borre Borre rispondendo a una mozione di Sylvie Spirli della Lega, in cui si chiedeva l’impegno «A valutare una proroga di esenzione al canone unico patrimoniale o uno sconto sul canone per tutto il 2022». Questo perché, osserva Sylvie Spirli, «Molte attività stanno ancora vivendo grandi difficoltà dovute alle chiusure e alle limitazioni alle capienze dei locali».
«Abbiamo fatto delle valutazioni ed è difficile concedere agevolazioni» risponde la vicesindaca Josette Borre. Le scelte del Comune sono 2. «Anziché un sostegno economico che può agevolare pochi e con una cifra molto bassa - sostiene Josette Borre - abbiamo optato per destinare le risorse del nostro bilancio a forme di investimento più remunerative, come l’organizzazione di manifestazioni di richiamo in diverse zone della città, che possono portare beneficio anche alle attività commerciali. Non solo gli esercizi pubblici hanno patito la pandemia, anche negozi e altre attività». La seconda linea di intervento è più pratica. «Per i dehors un piccolo aiuto gli esercenti lo stanno ancora percependo: - precisa Josette Borre - possono mantenerli più estesi e hanno altri 210 giorni per ripresentare le domande e adeguarli».
Una decisione aspramente criticata dai consiglieri di Forza Italia Paolo Laurencet e Renato Favre che evidenziano: «Come si fa a reintrodurre la tassa sui dehors proprio in un periodo di grave crisi come quello che sta attraversando il tessuto economico-produttivo locale? Si tratta di una scelta scellerata, a maggior ragione considerando il fatto che le attività commerciali e di ristorazione sono state quelle più martoriate negli ultimi due anni».
Altrettanto severo il commento della Lega: «La Giunta comunale della città di Aosta non ha voluto prolungare l’esenzione dal canone né valutare un’adeguata scontistica. Segno questo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di un'Amministrazione di sinistra sorda alle grida di aiuto dei suoi cittadini e dei suoi commercianti, che continua a tassare le persone maggiormente in difficoltà. Nonostante questo, con la sua azione in Consiglio comunale il Gruppo Lega, unico gruppo che rappresenta veramente l’opposizione, continuerà a dare voce a tutti quei cittadini e commercianti che stanno subendo in prima persona gli effetti della crisi economica successiva alla pandemia».
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