Ignazio Sedda, parrucchiere innamorato della famiglia
Un uomo dal carattere solare, innamorato del lavoro e della famiglia. Nelle mani di Ignazio Sedda pettine, forbici e rasoio danzavano mentre lui intratteneva il cliente di turno con cortese discrezione, dato che era ferrato in ogni argomento. Una lunga carriera che era iniziata seguendo le orme del padre barbiere, Domenico, a Gonnesa, in provincia di Carbonia, dove era nato il 12 giugno 1930. La sua era una famiglia numerosa, dato che aveva 5 fratelli e 1 sorella. La Valle d’Aosta entrò nel destino di Ignazio Sedda all’età di 29 anni, quando raggiunse il fratello Nando, pure lui il barbiere con negozio a Courmayeur. Dopo avere lavorato assieme, Ignazio Sedda aprì un suo spazio a Villeneuve e quindi ad Aosta, in piazza Chanoux, nello stabile vicino al famoso Bar Gran Combin dove ora si trova la Banca Passadore. Successivamente si trasferì in via Monseigneur De Sales, nella Casa Fusinaz - sopra i locali attualmente occupati dal Ristorante Il Girasole -, dove rimase fino al 1969. È qui che conobbe la futura moglie Ivonne Gozzi che da lui, ancora giovanissima, fece un periodo di apprendistato come estetista. Si sposarono il 25 agosto del 1959 e dal loro matrimonio nacquero il 18 dicembre 1960 Floriana, che prosegue nell’attività di famiglia, e il 15 gennaio 1964 Stefano, agente di Polizia in pensione. L’ultimo trasloco fu in via Croce di Città, al primo piano del Palazzo Lucchini, dove i coniugi Sedda aprirono il salone da parrucchiere ora gestito dalla figlia. Ignazio Sedda, inoltre, fondò e gestì per 25 anni con infinita passione il Gruppo regionale acconciatori valdostani-Graav per trasmettere le sue competenze ai giovani aspiranti parrucchieri. Un’associazione riconosciuta e apprezzata a livello internazionale dai migliori professionisti del settore che perciò partecipavano volentieri ai convegni organizzati al Centro congressi di Saint-Vincent. Ignazio Sedda è mancato a 91 anni mercoledì 4 maggio all’Ospedale regionale di Aosta, dove era stato ricoverato a causa dell’aggravarsi delle sue precarie condizioni di salute. Ieri, venerdì 6, l’ultimo abbraccio di parenti e amici in Cattedrale, a pochi passi dai luoghi in cui ha trascorso la sua vita lunga e felice.