L’Espace Mont Blanc unito per poter gestire i cambiamenti del clima
Una «tabella di marcia» per fissare le prossime azioni comuni in tema di adattamento ai cambiamenti climatici, da attuare nei territori dell'Espace Mont-Blanc. È l'iniziativa messa a punto dai tre vicepresidenti dell'Espace Mont-Blanc, Erik Lavevaz (Valle d'Aosta), Eric Fournier (Chamonix Mont-Blanc) e Eric Bianco (Canton Vallese) e presentata giovedì scorso, 5 maggio, durante una conferenza stampa alla Torre dei Balivi ad Aosta.
«Vogliamo rafforzare la nostra collaborazione negli anni futuri» spiega Erik Lavevaz, che è anche presidente della Regione Valle d'Aosta e assessore regionale ad interim all'Ambiente. Citando alcuni dati dell'Arpa della Valle d'Aosta e della Fondazione Montagna Sicura, il vicepresidente valdostano dell'Espace Mont-Blanc ha ricordato come gli effetti della siccità e della mancanza d'acqua, nella nostra regione, «saranno più forti in estate», con «i flussi d'acqua che potranno ridursi dal 30 al 50 per cento». Riguardo ai ghiacciai, «in Valle d'Aosta il 3,5 per cento del nostro territorio è ricoperto da 184 ghiacciai ma se ne contavano 216 solo 20 anni fa», ricorda Erik Lavevaz. Che aggiunge: «Si è passati da una superficie coperta da ghiaccia di 188 chilometri quadrati nel 1975 a 120 chilometri quadrati nel 2020. Ogni anno perdiamo l'equivalente del centro della città di Aosta, ovvero circa 2 chilometri quadrati».
Il rapporto sul clima dell'Espace Mont-Blanc «indica che questo trend continuerà. I nostri ghiacciai più alti resisteranno alla fine del secolo solamente nella loro parte sommitale. Non è soltanto la perdita di un bene paesaggistico che ci preoccupa ma è soprattuto la perdita in acqua equivalente e i potenziali pericoli naturali». Per Erik Lavevaz «nei prossimi anni bisognerà disporre di strumenti e di conoscenze approfondite di questi fenomeni così come del monitoraggio per poter mantenere una montagna viva e abitata».
Con questa «tabella di marcia», l'Espace Mont-Blanc «vuole impegnarsi un questo approccio multidisciplinare, partecipatico e comunitario per confrontarsi con gli effetti del cambiamento climatico sui territori di montagna e sulla vita delle popolazioni» conclude Erik Lavevaz.
Per il vicepresidente francese Eric Fournier, la «tabella di marcia» permetterà di «mettere a punto degli strumenti per una migliore conoscenza dell'Espace Mont-Blanc e una programmazione pratica che unisca le evidenze scientifiche all'azione politica», permettendo così «di agire concretamente a favore dell'adattamento ai cambiamenti climatici».
Sulla stessa linea anche il vicepresidente svizzero Eric Bianco, secondo cui l'iniziativa strizza l'occhio «a dei progetti transfrontalieri innovativi, che favoriranno il mantenimento delle popolazioni nelle regioni di montagna e una migliore resilienza delle attività economiche agli effetti del riscaldamento globale».