Crisi, il Pd spiazza tutti e non chiude alla Lega Che vuole 5 poltrone
«E’ stato un incontro sereno, i risultati si vedranno. Ora loro dovranno fare i passaggi con la loro base e anche noi. L'obiettivo è dare un governo stabile alla Regione Valle d'Aosta». Lo ha detto la segretaria regionale della Lega Marialice Boldi, all'uscita dal secondo giro di consultazioni con la delegazione degli 11 autonomisti (Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine e VdA Unie). L'incontro si è tenuto nella mattinata di ieri, venerdì 6 maggio, a Palazzo regionale ad Aosta.
Un accordo a 22 tra Lega e autonomisti come soluzione alla crisi della maggioranza regionale? Marialice Boldi non conferma, ma precisa: «Tutto si può fare». Dopo la Lega è toccato a Pour l'Autonomie. «Ci hanno illustrato come pensano di risolvere la crisi. - ha detto il capogruppo Marco Carrel - Ora toccherà a loro fare le valutazioni del caso e la prossima settimana capiremo cosa decideranno».
La vera novità però è emersa dall’incontro che si è svolto la sera prima, giovedì, e che ha messo di fronte la delegazione degli autonomisti con quella del Partito democratico-Federalisti Progressisti (che ha 5 eletti in Consiglio Valle e tra questi l’assessore Jean-Pierre Guichardaz). Se fino a qualche settimana fa c’era chiusura da parte delle sinistre alle larghe intese con la Lega, giovedì sera il vento è cambiato. «Prima programma e organigramma, verifichiamo se c’è continuità» la risposta del Pd all’ipotesi accordo a 27: 11 autonomisti, 11 Lega e 5 Pd-Fp.
Posizione riportata nel faccia a faccia di venerdì mattina e che ha messo in imbarazzo la Lega. «Se il Pd c’è, voi ci siete?» la domanda. «No» la risposta secca del Carroccio alle larghe intese con il Pd. Insomma, si torna alla casella di partenza. Senza dimenticare che gli autonomisti hanno fatto presente che la «pari dignità» rivendicata dalla Lega - tradotto in numeri una spartizione 5 a 5 delle 10 posizioni apicali (8 Assessori, 1 Presidente della Giunta e 1 del Consiglio) - difficilmente potrà essere accettata. Per la Lega i «papabili» sono Nicoletta Spelgatti al Turismo, Stefano Aggravi alle Finanze, Andrea Manfrin alle Politiche sociali e delega da definire per Luca Distort, Paolo Sammaritani presidente del Consiglio. Se vogliono portare a casa l’intesa, facilmente dovranno rinunciare a una, se non a 2 poltrone. E la Giunta potrebbe restare a 7 come è ora, più le 2 presidenze. Allora si fa largo l’ipotesi di un 5 a 4, o addirittura un 6 a 3 «per» gli autonomisti. Che scommettono che la Lega alla fine «cederà». Quel che è certo è che lunedì nell’agenda delle consultazioni c’è l’incontro con Forza Italia. Probabilmente quindi la settimana prossima si ripartirà ancora dai 18. Si procederà a «ricomporre» le commissioni consiliari riconsegnando la maggioranza alla attuale maggioranza. Ciò che consentirebbe alla coalizione di governo che regge l’Esecutivo Lavevaz di andare avanti senza troppi intoppi. Un eventuale accordo difficilmente arriverà comunque prima della prossima riunione del Consiglio Valle, in programma l'11 e il 12 maggio. Ogni intesa infatti dovrà passare al vaglio delle rispettive basi. Compreso il Conseil Fédéral dell’Uv che 2 settimane fa aveva rimesso tutto in discussione.