“Vallo paramassi a protezione dell’autostrada, il cantiere deve partire entro la fine dell’anno”
A seguito dell’accoglimento delle prescrizioni dell’Autorità di Bacino all’incidenza sulla Dora Baltea della costruzione di un vallo paramassi a protezione dell’autostrada A5 e della ferrovia, minacciate costantemente dal fronte franoso in località Chiappetti, il progetto dovrebbe ora essere aggiornato con le ultime indicazioni, prima di avviarsi all’autorizzazione dei lavori.
«Entro fine anno bisogna assolutamente dare il via al cantiere» ha affermato il sindaco di Quincinetto Angelo Canale Clapetto, durante l’incontro avvenuto per via telematica lo scorso giovedì 28 aprile, indetto dal Ministero delle Infrastrutture e con la partecipazione del Dipartimento della Protezione civile, della Prefettura di Torino, dell’Arpa, del Comune di Quincinetto, dell’Università di Firenze, dell’Autorità di Bacino del Po, di Rete Ferroviaria Italiana, dell’Eni, della Cva e della Sav - Società Autostradale Valdostana. Enti che sono ormai convinti dell’estrema urgenza dell’avvio delle opere di contenimento, anche a seguito della caduta di un masso di 5 metri di diametro, avvenuta la domenica precedente, da una zona a un chilometro più a nord dalla frana, in prossimità del Comune di Donnas.
Di questo progetto di sicurezza si parla sin dal 2018 ma ci sono voluti 2 anni affinché la Sav - cui fanno capo gli oneri dell’intervento - potesse redigere la documentazione necessaria e il piano definitivo da sottoporre alla Conferenza dei Servizi per l’accertamento della conformità urbanistica delle opere da realizzare. Nel frattempo, però, la frana non è certo stata “tranquilla”, ingenerando situazioni di emergenza e di blocco del traffico veicolare sull’autostrada a più riprese, con ovvi disagi per le comunicazioni su strada tra Piemonte e Valle d’Aosta.
L’incontro di giovedì non ha comunque ancora affrontato la questione dei costi, comprensivi non solo della realizzazione del vallo contenitivo ma anche delle operazioni di messa in sicurezza definitiva del fronte franoso (che potrebbero contemplare il brillamento dei 2 monoliti rocciosi su cui insiste il bacino della frana) e delle zone adiacenti, ugualmente instabili, specie dopo ogni evento climatico piovoso.
Il distacco del roccione del 24 aprile ha fatto temere anche per la viabilità secondaria, in particolare per la strada che conduce alla centrale Cva e al sito di costruzione del depuratore consortile nel territorio di Donnas da parte dell’Unité des Communes Mont Rose, interessato dalla caduta di detriti e già oggetto di precedenti chiusure, anche se il traffico era comunque solo limitato ai mezzi di servizio per l’area di lavoro.
A questo proposito, il sindaco di Donnas Amedeo Follioley ha provveduto a richiedere la convocazione di un tavolo tecnico tra operatore piemontesi e valdostani per fare il punto su come risolvere il problema del transito verso il sito del depuratore, raggiungibile peraltro solo dal territorio piemontese. «Un protocollo di deroga - ha spiegato Angelo Canale Clapetto - consente di proseguire i lavori in cantiere ma il problema della sicurezza della viabilità dovrà essere risolto una volta che l’impianto entrerà in funzione».
Una nuova ordinanza ha intanto chiuso ora in blocco il traffico in località Faretta, con la richiesta alle imprese coinvolte nel cantiere di produrre un aggiornamento del piano di sicurezza per poter ottenere l’autorizzazione al transito dei mezzi nella zona interessata dai lavori.