Arnad, i due candidati Sindaco si raccontano “Ecco perché ci siamo messi in gioco per il paese”

Arnad, i due candidati Sindaco si raccontano “Ecco perché ci siamo messi in gioco per il paese”
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Si avvicina a grandi passi l’appuntamento elettorale di domenica 15 maggio, quando la popolazione di Arnad sarà chiamata a rinnovare il Consiglio comunale e a scegliere il proprio sindaco per i prossimi 5 anni, dopo i 3 mandati di Pierre Bonel. Dopo che sul numero de La Vallée Notizie di sabato scorso, 23 aprile, le liste “Autonomie Communale” e “Arnad pé touit - pour tous - per tutti” hanno presentato i principali punti del proprio programma elettorale, ora i 2 candidati sindaco Enrica Janin e Alexandre Bertolin rispondono ad alcune domande in vista delle elezioni.

Cosa l’ha spinta a mettersi in gioco in prima persona nel ruolo di candidato sindaco?

Enrica Janin: «Ho riflettuto a lungo prima di mettermi in gioco, sono abituata a lavorare dietro le quinte sia nelle attività di tipo associazionistico che di tipo amministrativo. Il sostegno e l’incoraggiamento di alcuni componenti dell’attuale Consiglio comunale mi hanno convinta ad intraprendere questo percorso. Ho molte cose da imparare ma, fortunatamente, i miei impegni familiari, in questa fase della mia vita, mi consentono di poter investire tempo ed energie per dedicarmi con passione a questo compito. Compito che intendo affrontare in sinergia con gli altri candidati, infatti posso contare sull’esperienza dei miei colleghi consiglieri e sull’entusiasmo di un gruppo di giovani ben integrati nel tessuto sociale del paese con competenze ed esperienze diverse».

Alexandre Bertolin: «La voglia di poter lavorare per il nostro paese cercando di coinvolgere tutta la popolazione, anche chi ha visioni politiche diverse ma vuole lavorare per lo sviluppo di Arnad. Il gruppo che abbiamo costruito mi ha chiesto la disponibilità come capolista di questa avventura, nonostante avessi detto a più riprese che, per il bene del progetto, sarei rimasto in seconda linea. Ho deciso di accettare perché amo questo paese e credo meriti tutto il nostro entusiasmo».

Quale ritiene sia il punto di forza della vostra lista?

Enrica Janin: «Il punto di forza della nostra lista è la disponibilità e l’impegno che ogni candidato dimostra nella partecipazione attiva e nella cura del paese. Siamo cinque amministratori uscenti e, in caso di elezione, potremmo garantire la continuità immediata dell’azione amministrativa. Siamo già dentro ai progetti e alle attività iniziate».

Alexandre Bertolin: «Decisamente il gruppo. Una squadra di 15 persone variegata, con esperienza (4 amministratori uscenti che conoscono bene la macchina amministrativa) e volti nuovi dalle grandi professionalità e competenze. Persone che vivono il paese nelle associazioni e che hanno dedicato il loro tempo ad Arnad. Da evidenziare le numerose quote rosa che compongono la lista e un’età media di 37 anni, giovani ma non troppo, perfetto connubio tra visione futura e esperienza».

In che rapporto vi ponete rispetto alla precedente Amministrazione, di continuità o di rinnovamento? Perché?

Enrica Janin: «La nostra posizione è sicuramente di continuità con l’Amministrazione precedente. Intendiamo proseguire con l’orientamento e i principi che hanno indirizzato le scelte amministrative che hanno portato il nostro paese ad essere conosciuto e apprezzato anche al di fuori dei confini regionali. Siamo convinti di aver intrapreso, negli anni, la giusta direzione che porta ogni anno migliaia di persone alla nostra manifestazione più importante, la Festa del Lard d'Arnad Dop - Valle d'Aosta e che ha dato inizio ad un flusso turistico sostenibile distribuito in tutte le stagioni. Ora non ci resta che ampliare questa offerta con nuove forme di accoglienza».

Alexandre Bertolin: «Ci consideriamo una lista di rinnovamento in particolare nei metodi e nelle idee. Non ci proponiamo come “rottamatori” ma crediamo che la possibilità di amministrare il paese vada condivisa e non considerata riservata ad un gruppo ristretto di persone. Alcuni di noi hanno fatto parte delle passate amministrazioni, anche con ruoli importanti, condividendo alcune scelte degli ultimi anni e non condividendone altre. Il fatto che oggi ci siamo riuniti per costruire un nuovo progetto per il paese è rappresentativo della volontà di unire l’esperienza maturata con la richiesta di rinnovamento della popolazione».

Quale sarà la prima cosa a cui metterete mano dopo la vittoria delle elezioni?

Enrica Janin: «I progetti più urgenti e più importanti da affrontare saranno la ricostruzione della scuola con l’annesso locale polivalente e la realizzazione dell’acquedotto intercomunale per affrontare i problemi di approvvigionamento idrico. Abbiamo anche una serie di progetti legati alle politiche sociali, al sostegno dell’associazionismo, al miglioramento della viabilità e dell’arredo urbano che consideriamo prioritari».

Alexandre Bertolin: «Se eletti il primo passo sarà la ricerca di finanziamenti legati alla realizzazione della nuova scuola primaria, per cui al momento esiste già un progetto ambizioso sul tavolo ma senza una reale copertura finanziaria. Oltre a ciò siamo pronti fin da subito a intervenire in maniera attiva nei progetti che aspettano di essere conclusi tra cui il fondamentale acquedotto intercomunale con i Comuni di Champdepraz e Issogne ma anche un occhio di attenzione all’aspetto sociale con misure a tutela della sicurezza e delle famiglie».

Immagini di poter fare un salto nel tempo fino al 2027: in cosa auspica che possa essere cambiato il paese di Arnad tra 5 anni rispetto a oggi?

Enrica Janin: «Fra 5 anni spero in un miglioramento della qualità dei servizi erogati, una maggiore coesione e inclusione sociale e maggiori opportunità lavorative. In 5 anni non si possono attuare dei cambiamenti drastici, solo se ragioniamo a lungo termine possiamo puntare al benessere che può derivare dalla cura e dalla promozione del territorio, dal rispetto e dalla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, artigianale, agricolo ed enogastronomico».

Alexandre Bertolin: «Abbiamo ideato un programma ambizioso, ma allo stesso tempo abbiamo l’umiltà di sapere che sarà complesso portare a termine tutto. Di certo il nostro primo obiettivo è rivedere i nostri bambini rientrare in una nuova scuola in piena sicurezza e ridare alle nostre associazioni gli spazi a loro dedicati. Auspichiamo di vedere un’Arnad inclusiva, in cui tutti si sentano parte del paese e lo vivano ogni giorno con gioia in un contesto urbano, ma anche sociale, di qualità e rispetto reciproco. Auspichiamo di non dover più avere problemi a portare acqua pulita nelle nostre case ma anche di poter andare a fare una passeggiata senza il timore di dover attraversare la strada».

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