Disabilità gravissime e Sla, “sì” ai criteri per i contributi
La Giunta regionale ha approvato martedì scorso, 26 aprile, i criteri e le modalità dei contributi rivolti a persone in condizione di disabilità gravissima oltre che a persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica-Sla, per gli interventi finalizzati a rimuovere l’esclusione sociale e a favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio. «Con questa deliberazione si è ritenuto necessario, in base alla indicazioni contenute nel Piano nazionale per non autosufficienza 2019-2021 e in particolar modo alle istanze pervenute dalle persone con disabilità gravissime e dalle loro famiglie, rimodulare e approfondire i criteri e le modalità di erogazione dei contributi. - si legge in una nota dell’Assessorato della Sanità - Nello specifico, sono stati modificati i requisiti dei destinatari ampliandone la platea per quanto riguarda i minori, relativamente all’intervento con assistente personale e riducendola per quanto riguarda gli anziani ultra sessantasettenni. E’ prevista, comunque, la non cumulabilità di tali contributi con qualsiasi altro intervento pubblico concesso per le medesime finalità. Sono previsti altresì controlli sia per quanto riguarda la veridicità delle dichiarazioni presentate avvalendosi delle informazioni in possesso degli enti depositari che tramite visite al domicilio dei beneficiari per verificare la presenza dei soggetti titolari dell’assistenza e la qualità della stessa. Per quanto riguarda l’assistenza, l’erogazione del contributo decorre dalla data di presentazione della domanda».
I beneficiari sono le persone, di età fino a 67 anni, con disabilità gravissima che necessitano di assistenza vigile e continuativa nonché di sostegno intensivo e gli ultrasessantenni affetti da Sclerosi laterale amiotrofica, da gravi forme di demenza o da morbo di Alzheimer per i quali la disabilità non sia determinata da naturale invecchiamento o da patologie legate all’invecchiamento. Sono previsti 2 tipi di intervento: uno che prevede un assistente personale e un secondo il caregiver familiare. Inoltre, è contemplata la possibilità di acquisto di ausili o attrezzature e l’effettuazione di opere finalizzate all’abbattimento o al superamento di barriere architettoniche, finanziando fino al 90 per cento delle spese sostenute, mentre il contributo per il riconoscimento di cura del caregiver familiare viene concesso con cadenza mensile ed è compreso tra un minimo di 440 euro e un massimo di 2.000 euro.
Le domande dovranno essere redatte su apposita modulistica e presentate alla Struttura assistenza economica, trasferimenti finanziari e servizi esternalizzati del Dipartimento politiche sociali.