La protesta silenziosa di Vigili del Fuoco e Forestali sotto la Regione: «Dalla politica nessuna risposta»
Il personale dei Vigili del Fuoco e gli agenti del Corpo Forestale della Valle d’Aosta hanno incrociato le braccia mercoledì scorso, 20 aprile, e hanno manifestato sotto Palazzo regionale, ad Aosta. Una protesta composta, con 150 partecipanti, scandita ogni quarto d’ora dalle note de “Il Silenzio” intonate con la tromba da uno dei rappresentanti sindacali - il forestale Alessandro Vuillermoz del Savt - dove striscioni e manifesti (sui quali si leggevano frasi come «Le parole noi le abbiamo finite, adesso tocca a voi», «Il silenzio è d’oro, a noi bastano i fatti» e «Fatti non parole») hanno preso il posto di slogan urlati al megafono, come spesso è accaduto in passato in occasioni analoghe per altre categorie di lavoratori. «Abbiamo scelto di protestare senza alzare la voce - spiega Alessandro Vuillermoz - perché noi serviamo silenziosamente la comunità e pure per sottolineare il silenzio della politica in risposta alle nostre richieste». L’iniziativa era stata presentata in una conferenza stampa convocata il giorno precedente nella sede del Savt, il Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs. «È una vicenda che dura al 2018 - ha spiegato Franco Trèves, forestale del Savt - e che non è mai stata all'ordine del giorno dell'agenda politica valdostana, c'è stata un'inerzia completa». In dettaglio - ha aggiunto Franco Trèves - «Chiediamo la revisione della legge regionale sul Corpo Forestale, un intervento per sopperire alla carenza di personale, dato che gli agenti in servizio sono 110 su una dotazione prevista di 160, l’equiparazione previdenziale ai Corpi nazionali e l’allineamento dell’indennità di pubblica sicurezza alle altre Forze dell’Ordine. Non chiediamo elemosina o favoritismi». Secondo Giuseppe Vona, vigile del fuoco della Cgil, «È necessario che venga istituito un comparto della sicurezza e del soccorso. Inoltre chiediamo la norma attuativa per l’equiparazione della previdenza ai Corpi statali. Dalla politica vogliamo un impegno, da 4 anni abbiamo solo silenzio». Il collega Roberto Uva del Conapo ha evidenziato: «Le nostre richieste vanno dal superamento della carenza di personale, con 156 vigili operativi su un organico previsto di 230, alla creazione di un distaccamento in Bassa Valle, dalle nostre specificità che devono essere riconosciute nel contratto alla previdenza. Ci sentiamo abbandonati e le conseguenze ricadono sulla popolazione». Martedì scorso la protesta era stata organizzata sotto Palazzo regionale in coincidenza con una seduta del Consiglio Valle poi annullata a causa della crisi di maggioranza. Tuttavia, poco dopo le 10, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta nella saletta di Palazzo regionale dal presidente della Regione Erik Lavevaz e dagli assessori al Lavoro Luigi Bertschy, all’Agricoltura Davide Sapinet e alle Finanze Carlo Marzi. Al termine dell’incontro è emerso che «Prendendo atto che, per la prima volta, c’è una proposta unanime da parte di tutte le sigle di Vigili del Fuoco e Corpo forestale finalizzata all'istituzione di un comparto sicurezza», la Giunta regionale ha condiviso la disponibilità ad affiancare agli incontri periodici con i Sindacati un tavolo informativo dedicato per consentire un aggiornamento costante sull'iter dei percorsi avviati dalla Regione. Al termine del confronto è emerso che «Riguardo al Corpo Forestale - si legge in una nota dell’Amministrazione regionale - è stata decisa la creazione immediata di un tavolo riguardante la questione dell'equiparazione e un percorso parallelo sulla redazione della nuova legge regionale, sulla quale è già stato da tempo avviato il lavoro di redazione di confronto. Il Governo ha espresso la volontà di inviare entro il mese di giugno alla Commissione paritetica la bozza di norma per l'equiparazione. È stata inoltre condivisa la volontà di ottimizzare, nel rispetto degli equilibri di bilancio, il numero di assunzioni susseguenti alla procedura concorsuale per gli Agenti forestali. Riguardo ai Vigili del Fuoco il confronto ha permesso di concordare che il prossimo concorso regionale previsto nel 2023, come avviene nella procedura selettiva nazionale, veda la previsione di una riserva di posti per i lavoratori discontinui a garanzia di una più ampia disponibilità di risorse umane».
Dal canto suo, il presidente Erik Lavevaz ha dichiarato che «Esprimo il massimo rispetto per lo sciopero, ma non condivido e non accetto la narrazione che viene fatta della vicenda. Nell’ultimo anno abbiamo lavorato molto sui dossier dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, sono stati fatti importanti passaggi formali, giornate e giornate di lavoro degli uffici e degli amministratori per cercare di trovare delle soluzioni, condivise dalla parte politica. Non si può certo dire che noi siamo stati a guardare e che i lavoratori non siano stati ascoltati. Abbiamo organizzato un sistema di incontri a cadenza mensile con i rappresentanti sindacali, che sono ben informati su tutto quanto si sta facendo punto per punto. Alla Commissione paritetica, sin dal suo insediamento, ho voluto chiarire l’urgenza di questi 2 dossier. Ne è emersa la necessità di distinguere le due questioni. L’equiparazione dei Vigili del Fuoco è più semplice perché c’è un Corpo nazionale a cui riferirsi e la Commissione paritetica sta procedendo in questa direzione. Per ciò che concerne i Forestali la questione è più complessa e si sta ancora valutando su quale possa essere il punto di caduta dell’equiparazione».