Vinitaly, la Valle d’Aosta presente «in forze» alla fiera di Verona

Vinitaly, la Valle d’Aosta presente «in forze» alla fiera di Verona
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«Nei giorni del Vinitaly il mondo vitivinicolo valdostano ha dimostrato, accanto all'alta qualità delle produzioni, un grande dinamismo, alimentato anche dal desiderio di ripartenza dopo i difficili anni dovuti al peso della pandemia.

La regione ha saputo presentarsi in modo coeso, facendo un ottimo lavoro di squadra, che ha testimoniato quanto sia importante la collaborazione e l'impegno comune nella promozione dell'offerta territoriale».

Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura, Davide Sapinet, commentando la partecipazione della Valle d'Aosta alla kermesse internazionale dedicata al vino, che si è svolta a Verona nello scorso fine settimana. Le iniziative presentate (tra cui il neonato Consorzio Vini Valle d'Aosta) «hanno dato prova di una realtà regionale vitale, in forte crescita e proiettata verso nuovi traguardi» ha concluso Davide Sapinet.

Nell’area espositiva, accanto ad uno spazio istituzionale dedicato alla promozione del territorio, erano presenti diverse aziende private, le cantine cooperative e l’Institut Agricole Régional, mentre altre ditte avevano i loro vini al banco assaggi gestito dai sommelier.

I valdostani presenti

In particolare erano presenti al salone la Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle, le Caves Cooperatives de Donnas, la Cave des Onze Communes di Aymavilles, Di Barrò di Saint Pierre, Feudo di San Maurizio di Sarre, Grosjean Vins di Quart, l’Institut Agricole Régional, La Crotta di Vegneron di Chambave, La Vrille di Verrayes, La Source di Saint-Pierre, Lo Triolet di Introd, Maison Agricole D&D e Ottin Vini di Aosta, Pianta Grossa di Donnas e Rosset Terroir di Quart.

Al banco assaggio si potevano degustare i vini delle aziende Betemps Matthieu di Saint-Christophe, Chateau Feuillet di Saint-Pierre, Di Francesco-Gasperi Vino & Spiriti di Saint-Pierre, Les Crêtes di Aymavilles, Maison Vagneur di Saint-Nicolas, Mai Domi di Saint-Christophe, Maison Vevey e Pavese Ermes di Morgex, Tanteun e Marietta di Aosta e Les Crêtes di Aymavilles.

Anniversari e premi

Nello stand si sono tenuti anche diversi eventi. Il Cervim ha ricordato che quest’anno celebrerà il 35esimo anniversario della sua fondazione e ha presentato la 30esima edizione del Concorso «Mondial des Vins Extrêmes», le cui degustazioni si terranno in Valle d’Aosta giovedì 14 e venerdì 15 luglio. Proprio quest’anno, il Premio Angelo Betti-Benemerito della vitivinicoltura italiana è andato a Roberto Gaudio, presidente del Cervim dal 2011 al 2020 e ora membro del consiglio d’amministrazione.

Sempre nello stand della Valle d’Aosta, si è tenuta la prima presentazione ufficiale, fuori dai confini regionali, del Consorzio Vini Valle d’Aosta appena costituito - presieduto da Stefano Di Francesco - con un momento dedicato alle iniziative intraprese per la promozione della Fontina, organizzato in collaborazione con il Consorzio Produttori. Un’altra iniziativa ha riguardato la presentazione del seguito del progetto della «Strada dei Vigneti Alpini» tra Valle d’Aosta, Piemonte e Savoia, che prevede ora la creazione di nuove proposte di visita e una serie di eventi promozionali, durante l’intero corso dell’anno, nei diversi territori coinvolti.

Nell’ambito della collaborazione avviata da alcuni anni con l’Ente fiera nazionale del Tartufo bianco di Alba, l’assessore Davide Sapinet è anche intervenuto, nello stand del Piemonte, accanto all’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, alla presentazione della Fiera nazionale Vinum di Alba, alla quale la Valle d’Aosta parteciperà con la presenza del Consorzio Vini.

Lunedì, a margine di Vinitaly, si è tenuta alla presenza del Ministro delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli, la Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, alla quale hanno partecipato tutti gli Assessori regionali all’agricoltura. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, le tante problematiche che affliggono il settore zootecnico, per le quali è stato ipotizzato un intervento diretto da parte del Ministero, la nuova programmazione dei fondi europei e il piano nazionale per il lupo.

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