«Nuova telecabina Pila-Couis, tutti i maestri di sci sono d’accordo?»
Si riapre il dibattito sul progetto della nuova telecabina Pila-Couis. La scorsa settimana si sono dichiarati a favore del progetto i maestri di sci del comprensorio. Sull’argomento ora interviene Guido Regruto, direttore del comprensorio di Pila dal 1987 al 2006.
«Perché rifiutare un confronto?
Nessuno si è mai dichiarato contrario al progetto funiviario Pila-Couis I, semmai, la discussione verte su come realizzarlo.
Sono maestro di sci e ho lavorato a Pila in qualità di direttore di stazione dal 1987 al 2006. Non ho mai sostenuto di non essere favorevole a tale progetto, ma mi sono permesso di sollevare delle perplessità sin dal 2016 sulle linee degli impianti da sostituire, quelle di collegamento fra i due e il probabile collegamento con Cogne. Ho segnalato le mie riserve sia su organi di stampa sia ad organi istituzionali ed in dibattiti pubblici alla presenza dei direttori delle scuole di sci e dell'assessore Luigi Bertschy (4 aprile 2019 presso Bccv di Gressan).
Il progetto presentato dalla Pila prevede tre tronchi di telecabina collegati: il primo e il terzo in sostituzione di due seggiovie in scadenza, il secondo di collegamento fra i due. All'arrivo in quota si prevede la costruzione di un punto di ristoro di notevoli dimensioni, ma le novità per quanto riguarda le piste sono poche e la possibilità di collegamento con Cogne è quasi inesistente.
La mia proposta alternativa concorda con la sostituzione della seggiovia Liaison e con la realizzazione del secondo tronco con telecabina, ma con arrivo sopra il ristorante La Société, a quota 2190 metri; ciò darebbe accesso ad un nuovo campo scuola a Plan de l'Eyve e sarebbe propedeutico a un futuro collegamento con Cogne. Per quanto riguarda la sostituzione della seggiovia Couis I, ipotizzo una partenza ribassata alla buca n. 1 del preesistente campo da golf e stesso punto d'arrivo e la realizzazione di una seggiovia ad agganciamento automatico a “X” posti, con eventuali cupole protettive. Questa ipotesi servirebbe più piste, con accesso sia dalla funivia Grimod, sia dall'arrivo del secondo tronco della nuova telecabina.
Al momento, suggerisco di evitare la realizzazione del punto di ristoro in quota; piuttosto utilizzerei gli investimenti previsti per questo locale per la realizzazione di strutture di supporto al funzionamento della stazione, specie in inverno.
Il progetto tiene in considerazione i cambiamenti climatici attuali e per i prossimi 20/30 anni, con innalzamento della quota sciabile sopra i 2.000 metri, l'aumento della superficie sciabile con accesso ad un nuovo campo scuola, nuovi tratti di pista di rientro e maggiori possibilità di realizzare il futuro collegamento con Cogne.
Per notizie più dettagliate sarebbe necessario un dibattito, magari pubblico. E' vero che il progetto è stato discusso con tutti gli operatori del settore (albergatori, Comune di Gressan e Scuole di Sci) che non investiranno niente; non sarebbe opportuno anche conoscere il sapere dei frequentatori di Pila sia in estate ma, in particolare in inverno, visto che sono loro, con le loro presenze a sostenere gli investimenti che saranno effettuati?
Tutti i maestri di sci sono d'accordo con il progetto della Pila e sono a conoscenza delle alternative per esprimere un loro parere in merito?
Il concetto che ho sentito esprimere con maggior frequenza è stato: “E' da tanto tempo che non si fa più nulla, l'importante è fare qualcosa”. Mi domando: la ristrutturazione della propria casa si fa in qualsiasi modo o in quello più funzionale all'utilizzo futuro?
I soldi investiti sono soldi pubblici e devono essere impiegati nel modo più oculato possibile.
Si è citata la complementarietà delle due stagioni con biker e sciatori, ma mi permetto di affermare che questa idea arriva con venti anni di ritardo, essendo partita sin dal 2001 con un iniziale investimento di fondi personali.
Le considerazioni generali sul progetto sono encomiabili, ma è mai stato fatto un attento studio di sostenibilità?
Mi sono posto alcune domande che meriterebbero risposta: quale sarà il periodo di funzionamento degli impianti da Aosta fino al Couis I (sei tronchi di telecabina) e in quale fascia oraria? In estate, continuerà a funzionare la seggiovia Chamolé?
Il tratto Aosta-Pila è considerato trasporto pubblico, Pila-Couis I no; quali tariffe si pensa di applicare per l'intero tragitto?
Se gli impianti dovessero funzionare in notturna, quali sono i costi previsti?
Pila è considerata una “stazione sci ai piedi”: quale sarà l'indice di gradimento degli sciatori che dovranno togliere e rimettere gli sci ogni volta che vorranno ripetere l'ultimo tronco di telecabina e, oltre al disagio, vedranno allungare i tempi di percorrenza in salita?
Per queste domande e per altri quesiti mi sembrerebbe corretto un confronto e un contraddittorio che non sono mai riuscito ad ottenere per valutare le soluzioni alternative, senza la pretesa che le mie idee siano le migliori. Tuttavia sono convinto che, estrapolando le diverse ipotesi dei diversi progetti, quello finale potrebbe essere migliore.
Non si tratta quindi di temporeggiare, ma di avere il coraggio di confrontarsi senza la presunzione di infallibilità».