Cordoglio per Franco Schimizzi, politico e grande sportivo con l’eleganza nel sangue

Cordoglio per Franco Schimizzi, politico e grande sportivo con l’eleganza nel sangue
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Tanta gente ha voluto portare - nel pomeriggio di mercoledì scorso, 10 gennaio, a Saint-Christophe - l’ultimo saluto a Francesco Schimizzi, per tutti Franco, scomparso nella notte tra lunedì e martedì scorsi, 8 e 9 gennaio: avrebbe compiuto 72 anni ieri, venerdì 12. Lascia la moglie Loredana Antoniazzi.

Dirigente del movimento Stella Alpina, era residente a Saint-Christophe, dove aveva fondato la locale sezione dell’Edelweiss. Lo scorso mese di ottobre durante una riunione politica del movimento Schimizzi è stato colpito da un arresto cardiaco: immediati i soccorsi prima da parte dei compagni del movimento e poi del 118.

Dopo un periodo di ricovero nel reparto di Rianimazione ad Aosta, era stato trasferito in quello di Neurologia. Quindi un breve soggiorno al J.B. Festaz e il trasferimento in una clinica parmense specializzata nella riabilitazione di tipo neurologico, dove purtroppo sono subentrate delle complicazioni che hanno sconfitto il suo fisico indebolito.

Franco Schimizzi - nato a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria - aveva trascorso la gioventù alle «Case Fanfani», in via Liconi nel Quartiere Cogne di Aosta, “covo” di centinaia di ragazzi dell’epoca. Frequentò le scuole commerciali e dopo aver conseguito il diploma di geometra fu assunto dall’Istituto bancario San Paolo di Torino, per anni cassiere nella centralissima filiale di piazza Chanoux.

Fisico «importante», da attore americano, con la somiglianza al “duro” Anthony Quinn, sempre abbronzato e sempre molto elegante, con la giacca e la cravatta compagne quasi inseparabili, Franco Schimizzi amava tante cose, come le belle automobili e lo sport, a cominciare dal calcio che da giovane, in tante fotografie in bianco e nero, lo vedono con i coetanei aostani che hanno fatto la storia di questo sport nella nostra regione, immagini che ritraggono i giovani che «animavano» il Quartiere Cogne (vedi foto d’antan a pagina 55 ) per finire al tennis, che lo vide assiduo e buon giocatore, frequentatore abituale del circolo di Aosta di piazza Mazzini che negli anni ha aiutato - anche concretamente - a vivere ed a crescere.

Il lavoro in banca e la passione per lo sport non gli avevano impedito di avvicinarsi alla politica, a cominciare dal Partito Socialista di Bruno Milanesio poi quello Repubblicano grazie all’amicizia con Francesco Salzone, Pier Carlo Rusci e Bruno Baccega quindi la Stella Alpina, e neppure di aiutare la moglie Loredana nell’avventura gestionale in uno dei ristoranti più conosciuti e apprezzati della città, il Foyer di corso Ivrea, dove era l’Hotel Valle d’Aosta. Il suo coinvolgimento nella politica attiva lo aveva visto per molti anni in rappresentanza della Regione nei consigli di amministrazione dell’Autostrada del Monte Bianco e del Traforo del Gran San Bernardo.

«E’ mancato all’affetto di tutti, Francesco Schimizzi, che noi amici chiamavamo Schimo», si legge in una nota di Mauro Baccega, assessore regionale alle Opere pubbliche ed esponente di Edelweiss popolare autonomista valdostano Epav. Baccega era amico da sempre di Schimizzi: con Pier Rusci, Franco Salzone («Moretto») e Schimizzi - il meno giovane del gruppo - hanno condiviso tante avventure e momenti speciali in un’Aosta che non c’è più.

Parlando a nome dei membri del movimento nato da una scissione di Stella Alpina, Baccega ricorda «Dell’amico Franco gli appassionati dibattiti sui temi della politica e sugli avvenimenti di attualità, ma soprattutto il sostegno alle persone in difficoltà o bisognose di attenzione. Aveva sempre pronta una parola e il conforto per tutti».

«Abbiamo fatto tante vacanze insieme, in Italia e all’estero. Viaggiare con lui era proprio uno spasso. Momenti di felicità e serenità che non dimenticherà mai» conclude Mauro Baccega.

«Porteremo con noi la tua fede e la tua maniera appassionata e sempre corretta di credere nella politica, nelle sue regole e nei suoi organismi. - dice Carlo Marzi, segretario di Stella Alpina - Mal sopportavi i rimandi a parole prive di significato, mal sopportavi gli attacchi personali a cui la politica, sbagliando, ci sta facendo abituare… eri un grande combattente e una persona brillante e ironica che credeva nel dialogo e nelle aperture».

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