Fondo “Valle d’Aosta per l’Ucraina”, stanziati 20mila euro per l’accoglienza dei profughi
Supera i 90.000 euro la raccolta di fondi “Valle d'Aosta per l'Ucraina”, lanciata dalla Fondazione Comunitaria della Valle d'Aosta e il Csv, in partenariato con la presidenza della Regione e il Consiglio degli enti locali, per rispondere all'emergenza umanitaria dovuta alla guerra in Ucraina. Il comitato di gestione del fondo ha deciso di stanziare fino a 15.000 euro per l'erogazione di un «contributo alla solidarietà» indirizzato ai privati che hanno finora ospitato gratuitamente i profughi ucraini. Il contributo sarà una tantum, pari a una somma forfettaria di 150 euro per ogni singolo alloggio messo a disposizione a favore di una persona o nucleo famigliare composto da ucraini in fuga dal conflitto, e verrà versato a coloro che hanno deciso volontariamente di mettere a disposizione degli alloggi per l'accoglienza di queste persone, a titolo di copertura forfettaria di una parte delle spese sostenute. «Si tratta di un riconoscimento materiale e simbolico che non è da intendersi in alcun modo come una forma di pagamento di attività esercitata a fini di lucro - spiegano i componenti del Comitato di gestione - ma come un gesto di solidarietà da parte dell'intera comunità di donatori». Il Comitato di gestione del fondo è composto dal presidente della Regione Erik Lavevaz, dal sindaco di Fénis Mattia Nicoletta in rappresentanza del Cpel-Celva, dalla coordinatrice del Csv Elda Tonso e dal segretario generale della Fondazione Comunitaria da Patrik Vesan. Per accedere al contributo è necessario aver ospitato per almeno 4 settimane nell'alloggio di riferimento una persona o un nucleo familiare ucraino in fuga dalla guerra. Le 4 settimane sono conteggiate a partire dalla data di inserimento nel percorso di accoglienza abitativa segnalata dalla Protezione Civile e devono essere maturate entro giovedì 30 giugno. La compilazione della domanda di erogazione verrà messa a disposizione sul sito della Fondazione Comunitaria.
Allo stesso modo, il comitato ha deciso di stanziare fino a 5.000 euro a sostegno di attività di accompagnamento all’accoglienza lunga - come attività di sostegno e tutoraggio -, realizzate da organizzazioni no profit, a favore delle famiglie ucraine in fuga dalla guerra. «Si tratta di una prima tranche di finanziamento - precisa il Comitato di gestione - che potrà essere reiterata alla luce dell'analisi di bisogni specifici e delle risorse effettivamente disponibili, al fine di evitare sprechi e sovrapposizioni».
Le attività di sostegno e tutoraggio avranno l'obiettivo di accompagnare i profughi nella loro permanenza in Valle, prestando ascolto e supporto anche alle famiglie ospitanti. A tal fine, il Comitato ha previsto di allocare fino a un massimo di 1.000 euro per organizzazione o gruppo di organizzazioni che presenti una domanda di contributo. La raccolta di fondi “Valle d'Aosta per l'Ucraina” continua. È possibile donare tramite versamento al conto corrente aperto dalla Fondazione Comunitaria con Iban IT73G0306909606100000005667 della Banca Intesa San Paolo, indicando come causale “Emergenza Ucraina”.
L’impegno del Comune di Sarre per integrare in profughiIl Comune di Sarre ha organizzato giovedì 14 aprile un incontro per le famiglie ucraine ospitate nel suo territorio, per le famiglie ospitanti e per tutti i volontari e gli operatori che lavorano per l’integrazione dei rifugiati. E’ stata un’iniziativa del sindaco Massimo Pepellin che in accordo con il Consiglio comunale ha così favorito una sinergia tra gli operatori che lavorano per l’inserimento degli ucraini unendo volontariato e servizi sociali della Regione e comunale, in modo che ci si dividesse i compiti e che ognuno desse la propria disponibilità e il proprio contribuito professionale specifico per favorire al massimo questa integrazione. «Questo esempio di resilienza della comunità è stato presentato al Convegno nazionale della Federazione degli Psicologi per i Popoli - evidenzia la presidente dell’Associazione Psicologi per i Popoli Emergenza Valle d’Aosta Elvira Venturella - quale modello da seguire proprio perché se in un Comune la cittadinanza diventa attiva e si mobilita per favorire l’integrazione, il lavoro di tutti si fa più semplice». Gli ucraini presenti all’incontro di giovedì scorso erano una quindicina. Nell’iniziativa sono stati coinvolti anche i cuccioli della Protezione Civile, ovvero le leve più giovani, e quelli del Catechismo che hanno preparato un sacchetto di dolci per i bambini ucraini presenti, ai quali il Comune di Sarre ha regalato delle Uova di Pasqua.