Edilizia, «Bene l’adeguamento dei prezzi» però le imprese chiedono altri interventi
Approvando lunedì, in giunta, l'aggiornamento dell'elenco dei prezzi per le opere edili, la Regione ha «risolto una parte del problema». Lo dicono la sezione edile della Confindustria, la Cna e la Confartigianato della Valle d'Aosta, che sottolineano comunque come «resta da risolvere il problema relativo ai lavori in corso d'opera». Per questo, dopo quella dello scorso 18 marzo, le tre associazioni di categoria chiamano di nuovo a raccolta le piccole e piccolissime imprese del territorio in una «riunione di crisi» che si terrà mercoledì prossimo, 20 aprile, alle 17.30 nella sala Cogne della Pépinière d'entreprises di Aosta, in via Lavoratori vittime del Col du Mont. La riunione sarà a porte chiuse e riservata a imprenditori, artigiani e partite Iva.
Confindustria edile, Cna e Confartigianato «esprimono la loro soddisfazione per l'approvazione della delibera» regionale di lunedì in cui la Giunta «ha dato ulteriori indicazioni operative ai progettisti per l'utilizzo dell'elenco dei prezzi». Il provvedimento, sottolineano Laurent Visini (Confindustria edile), Andrea Caruso (Cna) e Claudio Varisellaz (Confartigianato) «cerca di sanare una parte dei problemi con i quali le imprese edili convivono ormai da parecchi mesi». Con questa deliberazione «i progettisti sono autorizzati a non utilizzare il prezziario regionale del 2021 per una serie di materiali le cui oscillazioni di prezzo, nell'ultimo anno, sono state schizofreniche».
Le tre associazioni apprezzano «in particolar modo la scelta dell'esecutivo di andare a rifinanziare quei progetti già approvati e che sarebbero andati in appalto di qui a poco tempo». Restano ancora dei problemi da risolvere, come «l'appalto dell'aerostazione di Saint-Christophe, bandita appena una settimana fa con prezzi molto lontani da quelli del mercato: per questo particolare progetto non sono state tenute in considerazione neppure le regole sulla deroga al prezziario previste» da una precedente delibera del novembre 2021. Il problema? tra l'approvazione della progettazione esecutiva, la gara d'appalto e l'inizio dei lavori «i prezzi delle materie prime edili subiscono rincari enormi che le imprese non possono sostenere. Non è un problema di carattere regionale ma nazionale e per il quale, lo abbiamo già appurato sulla nostra pelle, i vari decreti del governo Draghi danno risposte solo parziali».
Per questo, Confindustria edile, Cna e Confartigianato chiedono «atti più incisivi» come «un aggiornamento straordinario dei prezzari in uso e l'esonero da responsabilità per causa di forma maggiore, nel caso di ritardi o inadempimenti delle imprese dovuti agli incrementi in atto e alle difficoltà di reperimento dei materiali».
Lunedì scorso la Giunta regionale aveva approvato ulteriori indicazioni operative per l'utilizzo dell'elenco prezzi per l'esecuzione di lavori pubblici di interesse regionale. «Siamo intervenuti per adeguare i prezzi del bitume e delle opere in calcestruzzo - spiega l'assessore regionale alle Opere pubbliche, Carlo Marzi -, le cui lavorazioni e produzioni sono quelle che in questi mesi hanno maggiormente risentito degli eccezionali aumenti dei costi energetici, aggravati dalla guerra in corso». E aggiunge: «Considerato il permanere della crisi stiamo pensando ad intervenire in maniera più strutturale, verificando la possibilità di istituire un fondo dedicato che possa in qualche modo aiutare nella sostenibilità dei cantieri e nelle realizzazioni delle opere programmate».
Come spiega Carlo Marzi, «per dare maggiore possibilità di respiro alle imprese» si potrà intervenire «non solo sui progetti in corso ma anche su quelli già approvati e non ancora appaltati, dando la possibilità di verificare la stima dei lavori per consentirne la loro riapprovazione». Nella pratica, i professionisti potranno adeguare le stime dei progetti in corso di elaborazione utilizzando voci di opere compiute maggiormente coerenti con l'attuale situazione di mercato per l'esecuzione di lavori pubblici di interesse regionale. Per i progetti già approvati e non ancora appaltati, sarà possibile verificare la stima dei lavori con un aggiornamento del quadro economico, nei limiti delle somme già stanziate o che potranno essere rese disponibili, per consentire la loro riapprovazione.