Ferrovia, si va avanti sull’acquisto dei treni bimodali Incertezza sui tempi dell’elettrificazione della Aosta-Ivrea
«Abbiamo senza dubbio bisogno di acquisire nuovo materiale rotabile», ma «l'acquisto di un treno completamente elettrico è un passaggio che non ci possiamo permettere, perché non possiamo dire con matematica certezza che l'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea sarà realizzata prima di avere autorizzazioni e appalto». A dirlo in Consiglio Valle è il presidente della Regione Erik Lavevaz, assessore ad interim all'Ambiente e ai Trasporti, rispondendo - mercoledì scorso, 5 aprile - ad un'interpellanza della consigliera del Progetto Civico Progressista Chiara Minelli. Al centro dell'iniziativa, la decisione della Regione di acquistare altri 3 treni bimodali per una spesa complessiva di quasi 30 milioni di euro. L'acquisto va concretizzato entro fine anno, pena la perdita del contributo statale, ma per Chiara Minelli «è una palese assurdità voler insistere nell'acquisto di ulteriori treni bimodali molto costosi, che non potranno mai essere utilizzati in modalità bimodale sulla tratta elettrificata. Non solo, se si decidesse di acquistarli arriverebbero a elettrificazione ultimata».
Per la consigliera del Pcp, sarebbe più opportuno «verificare con il governo centrale la possibilità di una diversa destinazione del contributo statale attualmente previsto per l'operazione “bimodali”, sempre nell'ambito degli investimenti per la ferrovia valdostana». I treni bimodali «sono treni elettrici a tutti gli effetti», spiega Erik Lavevaz, precisando che «un bimodale costa il 25 per cento in più di un treno elettrico e non il 50 come indicato dalla consigliera, a parità di numero di posti a sedere».
Per il Presidente questi treni «sono stati la scelta più opportuna fatta 10 anni fa ed è quella che può essere utilizzata con e senza elettrificazione della linea, e quindi anche prima e dopo tale intervento». L'iter procedurale per l'acquisizione degli ulteriori 3 treni bimodali «non è fermo», spiega Lavevaz. La Giunta regionale aveva infatti dato il via all'acquisto con una delibera approvata nell'agosto scorso ma ora «è in corso un ragionamento con Trenitalia per valutare l'ammissibilità dei maggiori oneri prospettati dal fornitore e verificare la possibilità, tenuto conto che sul mercato ci sono ormai altri treni bimodali, di ricorrere ad alternative con analoghe prestazioni e costi inferiori e con posti a sedere più importanti». A fronte «della scelta di 10 anni fa di acquisire i bimodali, questi treni sono in funzione solo dal 2019 - replica Chiara Minelli - il che significa che i tempi di acquisto e di acquisizione sono lunghi e complessi». Prosegue: «Rilevo poi che il Presidente mantiene lo scetticismo sulla realizzazione dell'elettrificazione e ritiene inopportuno, nell'incertezza, acquistare treni elettrici, ma io ho detto che si potrebbe chiedere di destinare la cifra a altri interventi, sempre per la ferrovia». Per la consigliera del Pcp, «E’ estremamente importante, in questa fase, avviare con il governo una interlocuzione per chiedere una diversa destinazione di questo contributo statale, ci dobbiamo provare perché c'è un cambiamento totale di prospettiva e ci sono gli elementi per riaprire una trattativa con lo Stato».