Trenino di cogne venduto, botta e risposta in consiglio valle. il presidente erik lavevaz: “decisione presa nel 2012”

Trenino di cogne venduto, botta e risposta in consiglio valle. il presidente erik lavevaz: “decisione presa nel 2012”
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Con un'interrogazione nella seduta consiliare di mercoledì scorso, 6 aprile, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto chiarimenti sul mantenimento del patrimonio ferroviario e minerario del comune di Cogne.

Erika Guichardaz ha ricordato che «una petizione popolare sottoscritta da 683 cittadini, discussa in un'adunanza consiliare del 2012, ha posto l'attenzione sulla conservazione della ferrovia del Drinc - che collega Pila e Cogne - e sulle miniere di Cogne, opere che sono parte di un patrimonio di enorme valore storico, culturale e turistico. Inoltre, la ferrovia del Drinc mantiene operativa una via di accesso alternativa per l'abitato di Cogne. Abbiamo appreso che la Regione ha svenduto per 31.150 euro il materiale rotabile dell'ex tramvia Pila/Cogne, a fronte di un valore di oltre 600mila euro: vorremmo sapere quali riflessioni siano state fatte per evitare la dispersione dei beni e per arrivare a un progetto di valorizzazione complessiva del patrimonio ferroviario e minerario di Cogne.»

Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha chiarito che «rispetto al patrimonio ferroviario sono state fatte ampie riflessioni nel periodo tra il 2008 e il 2012, coinvolgendo esperti del settore e le competenti Commissioni consiliari. Tali riflessioni avevano portato all’adozione, da parte di questo Consiglio, della risoluzione del luglio 2011, che sostanzialmente stabiliva di rinunciare al progetto e fissava obiettivi di alienazione, valorizzazione, riutilizzo e riconversione dei beni. Il Governo regionale ha poi ulteriormente declinato tali obiettivi con la delibera di Giunta del 10 agosto 2012 prevedendo la chiusura delle gallerie del Drinc e di Charemoz in modo da inibirne l’accesso; la conversione del tratto di ferrovia nel comune di Gressan in un nuovo collegamento stradale con il villaggio di Plan Praz e successivo trasferimento al Comune; la conversione del tratto tra Cogne ed Epinel in una nuova pista ciclabile e pedonale, e successivo trasferimento al Comune; la conversione della stazione ferroviaria di Cogne in Stazione dell’Arma dei Carabinieri e ad alloggi del personale dell’Arma; l’alienazione degli altri beni immobili; la dismissione e alienazione dei beni mobili: materiale rotabile e apparecchiature tecnologiche. Dal 2012 ad oggi, non sono emerse ulteriori concrete iniziative al riguardo né ulteriori ragioni che possano comportare nuove e diverse riflessioni.»

«Per quanto riguarda invece il patrimonio minerario - ha proseguito Erik Lavevaz -. Ad oggi è aperta la visita in alcuni livelli della miniera e a dicembre è stato inaugurato il museo dedicato all’attività mineraria regionale e alla storia della miniera di Cogne».

«Lo smantellamento cui stiamo assistendo - ha replicato Erika Guichardaz - non ha nessuna attinenza con la volontà di valorizzare quell'aspetto. Non si può pensare che con l'apertura parziale di quel sito si possa valorizzare l'intero patrimonio minerario.»

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