Introd, «Oltre trecento utenze rischiano di rimanere senza l’irrigazione»

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La parte di territorio nel Comune di Introd che - sulla sinistra orografica rispetto alla Dora di Rhêmes - si sviluppa dal sottopasso dell’autostrada (nei pressi delle scuole medie di Villeneuve) fino al pianoro di fronte al bivio tra le strade regionali di Valsavarenche e della valle di Rhêmes, potrebbe rimanere questa estate senza irrigazione. O, nella migliore delle ipotesi, qui l’acqua potrebbe essere assicurata ben oltre la data di metà aprile, cioè quando di solito il consorzio di miglioramento fondiario Ru de Ponton (che si estende su una superficie di circa 120 ettari e assicura il servizio di irrigazione a oltre 300 utenze) organizzava la corvée e caricava i propri impianti.

«Il Ru de Ponton una decina di anni fa ha avviato un progetto per la realizzazione di una centralina idroelettrica in collaborazione con 2 privati. - spiegano il presidente Osvaldo Vallet e Roberto Luboz - Solo mercoledì 9 febbraio scorso abbiamo ricevuto la comunicazione del Decreto del Presidente della Regione con il quale in buona sostanza si respinge la domanda di subconcessione idroelettrica, a causa dell’inaccessibilità dell’opera di presa».

«Tutto discende - sostengono ancora Osvaldo Vallet e Roberto Luboz - da un’ordinanza comunale del 2011 che ha di fatto sancito il divieto di transito sulla strada poderale che conduce all’opera di presa e sulla sovrastante pista di Ponton che un tempo conduceva nella Valle di Rhêmes, nella quale scorre l’altra derivazione che serve il territorio del consorzio».

Ordinanza che si era resa necessaria in seguito ad alcuni fenomeni di caduta massi e frane, che tuttora avvengono in determinate circostanze. Però se l’opera di presa è inaccessibile per il progetto della centralina idroelettrica, lo è anche per chi vuole andare a caricare l’impianto e aprire l’irrigazione.

«E’ sconcertante - proseguono - l’atteggiamento delle istituzioni, consapevoli che le operazioni di manutenzione e gestione dell’apparato irriguo sono comunque sempre state effettuate in questi anni, a rischio e pericolo dei volontari del consorzio. Solo ora viene segnalato dalla Regione questo impedimento, la cui soluzione non può certamente essere risolta con mezzi propri del consorzio, e che ostacola un progetto avviato da tempo».

L’amarezza cresce «con il silenzio seguito ad una proposta di soluzione definitiva avanzata a febbraio 2020 da realizzare eventualmente di concerto con la Cva per una possibile delocalizzazione delle opere di presa, abbandonando le infrastrutture esistenti sulla sinistra orografica e facendole confluire in un’unica presa a Rhêmes-Saint-Georges ed utilizzare, sulla destra orografica, il canale di carico del bacino di Sorressamont».

I responsabili del consorzio parlano quindi di «impossibile soluzione immediata al problema dell’inaccessibilità all’opera di presa» e quindi non vi sono «i presupposti per poter garantire la regolare fornitura idrica per l'irrigazione dei 120 ettari di superficie e delle oltre 300 utenze».

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