Ritardi nelle pratiche di invalidità, l’Unione Ciechi diffida la Regione
L’Unione Ciechi Valle d’Aosta ha inviato alla Regione formale diffida a provvedere entro 60 giorni ad attivare le Commissioni medico-collegiali. Sono infatti 2.368 le pratiche per il riconoscimento dell’invalidità in attesa di essere esaminate: di queste 59 depositate nel 2019. Dopo i sindacati, a denunciare i ritardi nell’avvio delle procedure necessarie per la convocazione delle Commissioni medico-collegiali e alla redazione del relativo calendario delle convocazioni è l’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus. L’Associazione ha inviato a piazza Deffeyes formale diffida a provvedere, entro 60 giorni, ad attivarsi, «precisando che, in difetto, anche con il supporto della sede nazionale, sarà costretta ad agire dinanzi alle competenti autorità per tutelare gli interessi morali e materiali delle persone cieche e ipovedenti oltre che delle persone con disabilità vittime di discriminazioni».
Delle 2.368 pratiche, quelle per il riconoscimento della disabilità visiva in arretrato sono 27, 21 delle quali risalenti al 2019. Tra queste ultime, quella di una signora iscritta alla sezione Uici di Aosta che ha presentato la propria domanda il 6 dicembre 2019 e che, «a tutt’oggi, è in attesa della convocazione per la visita medico-collegiale».
Già a metà febbraio l’associazione aveva scritto alla Regione per chiedere «di conoscere i tempi previsti, o prevedibili, per l’avvio degli accertamenti» a seguito di «numerose e ripetute richieste di informazioni pervenuteci da parte di ipo e non vedenti, preoccupati della perdurante attesa della loro convocazione alla visita medico-collegiale per l’accertamento della cecità» . Lettera rimasta però senza risposta.
Secondo la sezione regionale dell’Unione Ciechi, «fatta eccezione per la Provincia autonoma di Trento», nel resto d’Italia «le pratiche per il riconoscimento dell’invalidità e l’erogazione delle relative provvidenze sono espletate dall’Inps e i tempi medi di attesa - dalla domanda all’erogazione - risultano di circa 300 giorni».
I ritardi hanno gravi conseguenze, perché il mancato riconoscimento dell’invalidità «non comporta solo provvidenze economiche, ma anche la possibilità di far fronte alle rette delle strutture o dei caregiver, l’accesso ai permessi per la legge 104, l’esenzione dai ticket sanitari, le agevolazioni per gli interventi strutturali nelle abitazioni, la fornitura di ausili, la possibilità di usufruire degli stalli per la sosta, l’accesso agevolato al trasporto pubblico locale, l’Iva agevolata sull’acquisto di ausili o vetture, l’esenzione dal pagamento del bollo auto e della trascrizione della voltura e, da ultimo, la concessione della Disability Card, valida su tutto il territorio europeo».